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Italia-Porto Rico pagelle basket Mondiali: Melli oscura la vallata, Pippo Ricci è l'eroe della storia

I migliori degli Azzurri? Difficile scegliere: prestazione monstre nella metà campo difensiva che ha un po’ oscurato i difetti mostrati in attacco, dove la parte del leone l’ha fatta Stefano Tonut

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Mancavano dai quarti di finale di un mondiale da 25 anni: l’Italia di Gianmarco Pozzecco ha colmato la lacuna, battendo 73-57 Porto Rico al termine di una gara condotta per larghi tratti, ma che ha avuto il suo punto di svolta in apertura di quarto periodo, quando un paio di triple di Datome e Ricci hanno letteralmente spedito in orbita gli azzurri.

Che non hanno disputato una grande partita in attacco (9/34 dall’arco, di poco sopra il 25%), ma che in difesa hanno dominato contro una squadra che in tre delle precedenti 4 gare aveva scollinato quota 100 punti (97,5 punti di media a partita).

Prestazione monstre degli azzurri

Una prestazione monstre nella metà campo difensiva che ha un po’ oscurato i difetti mostrati in attacco, dove la parte del leone l’ha fatta Stefano Tonut, autentico grimaldello per bucare la difesa portoricana.

Ma siccome ogni storia ha bisogno di un eroe, quello di giornata ha il volto di Pippo Ricci: la giornata no con la Serbia è già nel dimenticatoio pensando ai 15 punti mandati a referto (tutti da metà partita in su) con i quali ha completamente sparigliato le carte, ricordando al mondo intero perché il Poz lo consideri il vero valore aggiunto di questo gruppo.

ItalBasket evidentemente abbonata ai miracoli

L’Italia è partita forte (+10 al termine del primo quarto), poi ha subito il ritorno dei portoricani, addirittura s’è ritrovata sotto a inizio terzo quarto, ma non ha mai mollato. Anzi, ha stretto a doppia mandata gli automatismi difensivi e a quel punto non s’è più voltata, anche perché Fontecchio dopo tre quarti e mezzo sonnecchianti (pardon: dimenticabili) s’è destato proprio nel momento in cui c’era da chiudere i conti.

Vittoria pesantissima che vale ancora di più perché nell’ultima gara del girone la Serbia ha preso il largo contro la Dominicana, consegnando all’Italia il primato nel raggruppamento. Scenario pressoché impossibile dopo la prima fase, ma l’ItalBasket è evidentemente abbonata ai miracoli:

Viviamo il nostro sogno, solo il papà di Gigi Datome credeva che saremmo arrivati sino a questo punto

ha esclamato Pozzecco.

Le pagelle dell’Italia: Ricci uomo del destino

  • RICCI 8,5: l’uomo del destino. Con la Serbia ha vissuto la sua peggior partita in azzurro, contro Porto Rico manda a referto quella che probabilmente è la migliore di sempre. Fa sembrare tutto facile, ma di facile non c’è proprio niente: scuote la retina dall’arco meglio dei compagni (per fortuna), fa a sportellate in area, recupera palloni e rilancia la transizione. È ovunque, con quel ghigno misto tra soddisfazione e ironia che vale più di mille parole. In missione, più di tutti.

Melli: non ce n’è per nessuno

  • MELLI 8: quando si sveglia dalla parte giusta del letto non ce n’è per nessuno. Nick è dominante su entrambi i lati del campo: la stoppata con la quale inaugura la sua partita è un monito che gli avversari non raccolgono, perché 8 rimbalzi offensivi (si, avete letto bene: 8) sono un’enormità a questi livelli. Lascia che siano i compagni a segnare ma firma un paio di tiri in sospensione di classe. La verità è che vince la partita in difesa con giocate di un livello eccelso. Leader conclamato.

Pajola, Datome e Tonut: insostituibili

  • PAJOLA 8: zero punti, tre falli dopo nemmeno due quarti. Pajo, sicuro che non hai sbagliato giornata? E invece no, Ale è pienamente cosciente di quel che sta facendo. E sforna una prestazione che per applicazione, costanza, dedizione e unicità è appunto unica nel suo genere. Con 9 assist, 7 rimbalzi e una marea di scivolamenti fatti al posto giusto nel momento giusto spinge Porto Rico verso il burrone. È un soldato scelto che non sbaglia una mossa. È l’emblema della resilienza. E quel +23 di plus/minus vale più di mille parole.
  • DATOME 7,5: Gigione ha capito che la fine è sempre più vicina (altre 3 gare sono assicurate) e allora vuol spingere l’asticella un po’ più in là. Finalmente le triple entrano: tutte a segno le prime tre, poi un paio gli escono di un niente, ma chissenefrega. Un altro canestro dal campo di mirabile bellezza e tutti felici. La cosa che stupisce è come e quando arrivano i punti, cioè sempre nel momento del bisogno. Chirurgico, ipnotico, iconico. Come si fa a non amarlo?
  • TONUT 7,5: la Serbia è già dimenticata, e per fortuna, visti i numeri. Attacca il ferro come un ossesso: la difesa di Porto Rico se lo perde sistematicamente, lui sbuca da ogni lato del campo. In difesa non ha paura di guardare in faccia nessuno: gli tocca prendere lo spauracchio Waters, al quale… Tremont le mani (13 punti in 34’: una passeggiata). Nel primo quarto scava il +10 quasi da solo, poi torna sulla scena quando c’è da concludere l’opera. Senza strafare, facendo le cose giuste.

Severini e Spissu: prove buone ma diverse

  • SEVERINI 7: ormai il buon Luca è un fattore, e farebbero bene gli scout avversari a farlo presente ai relativi coach. Presente in attacco, dove tira così così (1/4) ma con coraggio. Presente a rimbalzo (5), ruba due palloni fondamentali a una difesa che fatica a prendergli le misure. A volte eccede nella foga, ma è un cuor di leone.
  • PROCIDA 6,5: si rivede anche l’asso dell’Alba Berlino, che resta sul parquet per una manciata di minuti facendosi notare per un canestro di sostanza e tanta buona corsa. Segnale importante: Poz lo scongela dopo due gare, lui si fa trovare pronto.
  • SPISSU 6,5: piccolo passo indietro rispetto alle uscite precedenti, anche se la difesa portoricana gli concederebbe anche spazio per provare a incidere. Stavolta però deve farsi notare di meno: dal campo non è irreprensibile (due bombe comunque le mette), di assist ne mette a referto 6, ma qualche lettura difensiva “leggerina” gli sporcano la pagella. Però è sempre sul pezzo, anche quando Poz gli chiede più minuti perché Pajola è ingolfato di falli.

Fontecchio nel finale, Polonara buio

  • FONTECCHIO 6,5: tre quarti e mezzo a maledire gli sdeng che si odono a distanza di migliaia di chilometri. Incredibile come non gliene riesca nemmeno una: una schiacciata per scaldarsi, poi errori, forzature e tiri corti. Non può essere Fontecchio, ma torna in auge quando più conta, firmando la tripla del definitivo +16. Se però volete capire come si può essere utili anche senza giocare alla MJ, guardatevi il box score: 12 rimbalzi. Doppia doppia e tutti a nanna.
  • POLONARA 5: spiace dover giudicare sempre negativamente un ragazzo che si danna l’anima per portare mattoni alla causa, ma che proprio non riesce a incidere in un mondiale che sin qui l’ha rimbalzato. Non si sblocca dal campo (nemmeno dall’arco), combina poco in difesa. Magari dai quarti cambierà la musica.
  • SPAGNOLO sv: 18 secondi in campo, concessi probabilmente per onorare la memoria del nonno che piange a chilometri di distanza. Poz gli dedica la vittoria: il gruppo viene prima di tutto.

Pozzecco ci ha sempre creduto

  • POZZECCO 8,5: se qualcuno avesse solo osato pensare a metà del terzo quarto con la Serbia (48 ore fa, mica un mese) che questa squadra si sarebbe qualificata come prima del girone, probabilmente l’avrebbero rinchiuso nel primo istituto disponibile. Lui no, lui c’ha sempre creduto. Anzi, ha ammesso che a crederci per primo è stato il papà di Datome, ma lui gli è andato dietro. La difesa italiana è la più strong del mondiale, farina del suo sacco. L’attacco ha percentuali basse da fuori, ma costruisce tanti buoni tiri. Predica calma, non si fa spaventare dal contro parziale portoricano, azzecca le mosse (Ricci e Pajola) e rivince la partita. Non vive un sogno, è lui stesso il sogno. E non si sogna minimamente di smettere di cavalcare l’onda.

Le pagelle di Porto Rico: top e flop

  • PINEIRO 6: litiga un po’ con il ferro, ma è quello che più di tutti prova a dar fastidio alla difesa azzurra. Ingaggia spesso mismatch azzardati, trovando di tanto in tanto la reti e tirando giù diversi rimbalzi.
  • BOGDANOVIC 5,5: il giocatore di Napoli esce dalla panchina e con le sue bombe da distanza siderale prova a spostare l’inerzia della partita, riuscendoci solo in parte. Nel finale affonda anche lui senza appello.
  • WATERS 5: lo spauracchio stavolta si rivela un fantasmino, nel senso che sparisce presto dal campo senza riuscire mai a impensierire davvero l’attenta difesa italiana. Un paio di lampi, poi il deserto dei tartari.
  • CONDITT 5: bruttissima l’ultima immagine del suo mondiale, con la caviglia girata e le braccia di un componente dello staffa d accompagnarlo fuori. Prima, però, solo brutte immagini anche dal campo: resta ai margini, facendo valere poco o nulla la sua stazza, con Melli e Ricci che se lo mangiano vivo.

Italia-Porto Rico pagelle basket Mondiali: Melli oscura la vallata, Pippo Ricci è l'eroe della storia Fonte: Ansa

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