Sangue e violenza hanno fatto da corollario al sentitissimo derby di Belgrado tra il Partizan e la Stella Rossa, terminato sul campo sull’1-1: gara da sempre a rischio, a causa dell’accesa rivalità tra tifoserie, e per la quale c’era stato un grandissimo spiegamento di forze di polizia.
In realtà , stando a quanto si è appreso con il passare delle ore, gli ultrà biancorossi della ‘Crvena Zvezda’ non c’entrano. Hanno fatto tutto i bianconeri di casa: si è trattato di un regolamento di conti per l’occupazione della curva che ha portato a minuti di terrore e al ferimento di una ventina di persone, buona parte delle quali ha dovuto fare ricorso a cure ospedaliere.
Le immagini, piuttosto cruente, hanno iniziato a circolare sia in televisione che via web, provocando indignazione, ma anche sconcerto. Che si è tramutato in sorpresa quando la stampa serba ha ricostruito quanto era realmente accaduto. Il gruppo ultrà storico del Partizan, i ‘Grobari’ (che tradotto significa ‘becchini’), sarebbe stato sfidato dai Zabranjeni, una nuova frangia del tifo organizzato bianconero nella quale sono confluiti diversi gruppi minori (Young Boys, South Family, Vandal Boys, Koalicija, Fontana e altri ancora).
I Zabranjeni, che solitamente occupano la tribuna ovest dello stadio, si sarebbero recati in curva sud e avrebbero bruciato una bandiera degli Alkatraz, un ‘sottogruppo’ dei ‘Grobari’, che attualmente controlla la curva.
La provocazione ha scatenato il caos e la reazione dei ‘Grobari’, che a pugni e calci ha mantenuto il potere cacciando dalla curva gli invasori. L’intervento della polizia ha evitato danni maggiori. Ora non resta che attendere le decisioni del Giudice sportivo che potrebbero portare a una lunghissima squalifica del campo se non addirittura a una penalizzazione per il Partizan di Belgrado.
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