Stefano Bettarini gestisce senza filtri il suo personaggio, da quando ha deciso di intraprendere la carriera televisiva. Da calciatore non ha mai disdegnato la celebrità, una sorta di intreccio inevitabile e modaiolo tra il mondo del pallone e lo showbiz televisivo. D’altronde il matrimonio con Simona Ventura e quanto ne è derivato, tra crisi e frasi sgradevoli e una matura e reciproca comprensione giunta con il tempo, ha segnato un’epoca. Nel suo genere è stato un evento di costume. Una vita al massimo, la sua. Segnata, inevitabilmente, da quanto è accaduto una sera a suo figlio, Niccolò, promessa del calcio a sua volta. Il ragazzo è stato ferito da ripetute coltellate a Milano, all’esterno di un noto locale.
“Sono stato svegliato la mattina da un mio amico – ha riferito a Rivelo, che andrà in onda giovedì 16 gennaio su Real Time – che mi è venuto a suonare il campanello… ‘guarda Stefano, tuo figlio è grave, è in fin di vita, l’hanno accoltellato all’uscita di un locale’… Sono volato immediatamente a Milano, mentre andavo ho chiamato la mamma, che era a sua volta fuori, e mi ha un po’ tranquillizzato dicendo che aveva parlato con la ragazza e che non era in fin di vita. Però fino a quando non lo vedi con i tuo occhi non credi… In quel momento ti passano mille cose per la testa. Poi ho visto che aveva preso 13 coltellate però fortunatamente nessuna di queste aveva leso organi vitali”.
A proposito della sua vita sentimentale, l’ex concorrente del Grande Fratello Vip ha ammesso le sue responsabilità, dopo il clamore suscitato dalle sue confidenze a Clemente Russo: “Le mie dichiarazioni sui tradimenti reciproci durante il matrimonio con Simona Ventura? Lì hanno voluto cavalcare l’onda dicendo che i tradimenti erano stati durante il matrimonio, ma in realtà, quando feci i nomi, erano tutte storie avvenute dopo la separazione”. E aggiunge anche che “al GF dissi che non riuscivo a superare la separazione, il divorzio, perché comunque per me è stato un lutto… ho sofferto io, hanno sofferto i miei figli… me la sono portata dietro per tanto tempo.. il lutto è una cosa molto più tragica, però io l’ho vissuta in maniera devastante”.
Assai drastico il giudizio di Bettarini sull’ex della Ventura, Gerò Carraro: “Ci ha messi contro, in un certo qual modo… il suo modo di porsi e di metter bocca nel nostro rapporto, che non gli competeva… Una persona deve entrare in punta di piedi… deve voler bene ai figli non suoi come se lo fossero… Questo attrito non giovava ad avere un buon rapporto con la mia ex moglie e a fare in modo che questa famiglia allargata potesse funzionare”. Giudizio duro, nettissimo.
Sulle scelte professionali del passato, l’ex difensore ha confessato il rimpianto di “aver smesso troppo presto di giocare a calcio…”.
“A 33 anni, considerato che fisicamente non ho mai avuto grossi problemi, potevo durare altri 5 anni. Il ricordo più bello? L’esordio in Nazionale con Trapattoni, persona straordinaria che ancora oggi sento”. A ribadire come, certi legami, non conoscano scadenza.