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Bonucci, retroscena e ammissioni: "Milan progetto sbagliato"

Addio e ritorno, il difensore appena tornato alla Juventus spiega tutto. Compreso lo sgabello di Oporto...

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Bonucci, retroscena e ammissioni: "Milan progetto sbagliato" Fonte: 123RF

La carriera di un calciatore è breve e punta a un solo obiettivo: vincere. E se si è già vinto tanto, si vuole solo vincere ancora. Attraverso questo semplice concetto Leonardo Bonucci ha spiegato la scelta di dire addio al Milan un solo anno dopo il clamoroso trasferimento in rossonero dalla Juventus, club dove adesso il centrale viterbese è tornato.

Addio al progetto del nuovo corso del Milan, quindi, proprio adesso che sembra esserci chiarezza in società: “Sono stato capitano del Milan per una stagione perché credevo in un progetto, ma sappiamo come è andata. Loro hanno fatto le valutazioni, io le mie le avevo già fatte e abbiamo deciso senza problemi. Volevo vincere e tornare qui era la scelta migliore, anche se avevo tante offerte dall’estero. Però non rinnego nulla. Ho avuto la fortuna di stare a contatto molto con Gattuso, che è una grandissima persona e che ha risollevato le sorti del Milan. Ho stretto nuove amicizia. Mi sento un uomo migliore”.

Bonucci spiega poi come è nata la trattativa, molto veloce come quella.. di andata: “Il mio agente ha tanti giocatori alla Juve, c’è stata una chiacchierata con il direttore e c’è stata questa possibilità. Quando ho scelto di andare via è perché le mie emozioni mi hanno portato a prendere quelle decisioni, ma con il tempo ho maturato che le decisioni prese in un momento di rabbia non sono quelle giuste. Quel cambio che pensavo potesse darmi qualcosa in più, alla fine non è stato così. Sono voluto tornare alla Juventus perché mancava casa, quando ci siamo lasciati con uno stretta di mano sapevo in cuor mio che poteva succedere quello che è successo. Se mi ripresentasse di fronte oggi un’offerta per lasciare la Juventus non ci penserai mai, ho metabolizzato, la Juventus è stata tutto per me negli anni che l’ho vissuta, a livello di calciatore ed essere umano. In questi anni ho vissuto situazione extra calcistiche e la Juve mi ha fatto sentire sempre il suo appoggio”.

Riecco quindi le notte di Champions. Con un Ronaldo in più come compagno e senza più… sgabelli sgraditi. Bonucci coglie l’occasione per chiarire il celebre episodio di Oporto: “Allenarsi con Ronaldo è uno stimolo per tutti, non tralascia nulla, è sempre concentrato. Chiariamo una volta per tutte che il mio posto ce lo avevo, ma io vivo una partita in maniera molto nervosa. Su una fila di dieci ero in mezzo, mi sono spostato, c’era un posto avanti ma poi è arrivato il proprietario del biglietto e mi sono spostato, prendendo di mia iniziativa quello sgabello su cui sono stato per cinque minuti ma è stata la mia rovina…”.

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