Non è dato sapere se, alla visione dei tifosi nerazzurri, gli verranno gli occhi lucidi al sol ricordo dei trionfi indelebili, impressi col marchio della leggenda, ma una cosa è certa: Roma-Inter non è una gara come tutte le altre per José Mourinho, pronto ad affrontare il suo passato per la prima volta da avversario.
Durante il biennio milanese, lo ‘Special One’ fu affiancato da Marco Branca, punto di raccordo tra la squadra e i vertici dirigenziali: chi, dunque, meglio del ‘Cigno di Grosseto’ (che, peraltro, da giocatore ha vestito le maglie di entrambe le squadre) per raccontare il Mourinho ‘inedito’, l’altra faccia di uno degli allenatori più vincenti di sempre? Intervistato dal ‘Corriere dello Sport’, l’ex responsabile dell’area tecnica interista si è pronunciato sulle critiche rivolte al portoghese, già alle prese con i malumori per i risultati ottenuti alla guida della ‘Lupa’. “Cose che capitano agli allenatori molto vincenti. Tempo fa toccava a Carlo Ancelotti, che adesso è primo in Spagna. Maldicenze dettate dall’opportunismo e dall’invidia. Mourinho? Gli scivolano addosso”.
Con Mourinho in panchina, gli intervalli delle partite diventavano una sorta di show dal climax crescente: Branca ne ha ricordato uno particolarmente vivace. “Quello di Kiev contro la Dinamo di Shevchenko. Vincemmo in inferiorità numerica con un goal di Sneijder a due minuti dalla fine. All’intervallo stavamo perdendo. Mou partì con toni pacati, alzandoli via via. C’era questo lettino di acciaio puro, una settantina di chili. Finita la sua arringa, José lo ribaltò, urlando cose irripetibili alla squadra. Funzionò”.
Anche i migliori, però, possono sbagliare: Mohamed Salah, preso poco in considerazione ai tempi del Chelsea, ne è la dimostrazione. “Ma certo, ha sbagliato anche lui, come tutti. Salah lo vidi ragazzino al Basilea. Volevo portarlo all’Inter. Mi aveva rubato l’occhio, ma al tempo era ancora il Salah per cui la porta era piccolissima. Non la centrava mai”.
Infine una chiosa sull’ipotesi di un ritorno all’Inter, respinta al mittente da Branca. “Mai all’Inter. Quando hai vissuto emozioni cosi forti non devi mai tornare, devi conservarle come una cosa preziosa”.