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Bucchioni saluta Allegri e rivela nome nuovo per la panchina

La Juve non è impreparata sul futuro, due le soluzioni

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Bucchioni saluta Allegri e rivela nome nuovo per la panchina Fonte: Ansa

Il destino di Allegri è segnato dopo il ko di Madrid? Per Enzo Bucchioni la risposta c’è, ed è anche slegata dall’eventuale eliminazione della Juventus in Champions. La firma de La Nazione rivela nel suo editoriale su Tmw le mosse dei bianconeri, partendo da una domanda: “Davvero la Juve è in grado di segnare tre gol senza subirne a una squadra come l’Atletico? Difficile, quasi impossibile, non per le capacità della Juve, ma per le caratteristiche uniche dell’avversario. Mi auguro, naturalmente, di sbagliare in nome e per conto del calcio italiano, ma ho la brutta sensazione che la Juve si sia buttata via al Wanda. Un nome che di questi tempi forse non è il massimo. Ma ho anche una certezza: quella dell’altra sera è stata una delle peggiori partite di Allegri in Champions, questa volta l’ha persa lui. Credo che l’inizio della fine sia stata l’idea di far comunque giocare Dybala con Cristiano e Mandzukic, forse per dimostrare che in quel ruolo ci può stare, che è maturo tatticamente e caratterialmente, forse illuso dalla gara con il Frosinone. Invece non è così. Questa partita è stata pensata male, preparata ancora peggio. Sempre in mezzo al guado.

GLI ERRORI – “Ha messo in campo una squadra con tre attaccanti che in teoria avrebbe dovuto giocarsela, imporre il gioco, invece ha tenuto un atteggiamento attendista, tipico di chi vuole portare a casa lo zero a zero senza avere i giocatori e il modulo giusti. E poi senza rabbia, senza personalità, una squadra moscia è diventata imbarazzante con il passare dei minuti. Invece mi sarebbe piaciuta una Juve da battaglia, firmata Allegri doc, con una filosofia di gioco più precisa, in grado di scendere sul piano fisico dell’Atletico. Invece Allegri forse ha avuto paura di essere additato come difensivista, ha preferito un Dybala in cerca d’autore, in mezzo al campo a girare a vuoto, senza personalità, un Bentancur in evidente involuzione (ma s’era già notato in campionato) e un Pjanic molle, la Juve è rimasta prigioniera dell’idea di giocare senza averne in questo momento le qualità, la mentalità e le forze. Per questo chiamo in causa l’allenatore.

IL FUTURO – “Ripeto: mi auguro che la Juve faccia l’impresa nel ritorno. Se però non dovesse accadere, dopo l’eliminazione in coppa Italia, è chiaro che sarebbe la fine dell’era Allegri. Una fine inattesa e forse traumatica, ma nelle cose. Allegri è stimato, nessun dubbio. Ma sarebbe impossibile ripartire dopo l’ennesimo fallimento Champions con un allenatore non amato dal 30-40 per cento della tifoseria bianconera nonostante dieci trofei in cinque anni. E, attenzione, Allegri se ne sarebbe andato (o se ne andrà, lasciamo aperta la speranza) anche in caso di Champions vinta. Fare meglio sarebbe (stato) impossibile. Quindi la Juve non è impreparata sul futuro come successe con Conte e le idee non mancano. Non è un caso se ieri i tabloid inglesi (Mirror soprattutto) hanno rivelato che Zidane avrebbe detto no al Chelsea perché già in parola con la Juventus. Non è un caso neppure che molti giocatori del Real (Marcelo, ma anche e soprattutto Isco) abbiano una grande voglia di Juve. Ritroverebbero Ronaldo e Zidane in un colpo solo. Non è una novità, ma la successione sarà accelerata da una eventuale eliminazione, l’ottavo scudetto consecutivo non farebbe felice nessuno, quando si mangia troppo a un certo punto non piace più neppure il caviale. Qualcuno ha tirato in ballo anche un Conte-bis, ma lo strappo del 2014 brucia ancora. L’alternativa a Zidane può essere solo Deschamps, l’uomo della B, maturato e cresciuto al punto di diventare campione del mondo”.

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