Bufera social sulla battuta di Sarri, ma non è la prima volta

Polemica accesa dopo la nuova gaffe del tecnico della Juve

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Bufera social sulla battuta di Sarri, ma non è la prima volta Fonte: 123RF

Probabilmente stasera dopo la partita col Milan chiarirà il senso delle sue parole ma è un dato di fatto che ogni parola di Sarri sia destinata a suscitare polemiche e critiche. Dopo il ko di Napoli si prese le lamentele dei tifosi per aver detto che era meglio perdere lì se proprio si doveva perdere, dopo la sconfitta di Verona aveva fatto trasalire tutti con quell’appello: “spero che qualcuno mi aiuti” e ora l‘infelice battuta sulle pressioni (“se non le volevo avrei fatto domanda per essere assunto alle Poste”) ha scaraventato di nuovo il tecnico della Juve nel tritacarne delle polemiche, con tanto di comunicato di risposta delle Poste.

I PRECEDENTI – Tutt’altro che nuovo Sarri a dover rispondere alle associazioni e alle categorie dopo i suoi – a volte goffi – tentativi di fare battute. Si ricorda ancora, ad esempio, la protesta dei democristiani quando dopo essere stato massacrato per aver dato del “finoc…di m…” a Mancini in Napoli-Inter provò a giustificarsi così: “Ho detto la prima cosa che mi veniva in mente, cosa avrei dovuto dirgli? Democristiano?”.

LE REAZIONI – Tifosi ed addetti ai lavori commentano la vicenda con toni diversi. Tra gli opinionisti su twitter c’è una spaccatura palese tra Pistocchi, che come al solito difende Sarri, e Ravezzani che lo attacca.

PISTOCCHI – Scrive il giornalista di Mediaset: “Evidentemente alle Poste hanno tanto tempo libero. La frase di Sarri è tutto fuorché una frase offensiva: pensassero a offrire un servizio migliore, invece che a queste sciocchezze”.

RAVEZZANI – Replica il giornalista di TeleLombardia: “Provi lui a consegnar lettere o pacchi tutto l’anno. Oppure a stare ore dietro uno sportello con dall’altra parte un muro di gente spesso inca… Poi ci dirà la differenza col suo lavoro”.

I TIFOSI – C’è chi scrive: “Perché non ha detto “se non volevo essere sotto esame continuavo a fare il dipendente in banca” ? ” o anche: “La dichiarazione di Sarri è sbagliata, tira in ballo il luogo comune della banalità del lavoro in posta e non va difeso”.

LE CRITICHE – La stragrande maggioranza dei tifosi – anche juventini – si scaglia contro il tecnico bianconero: “Sarri non sta al bar a giocare a tressette con i suoi compagnucci. Né quando era a Napoli meno che mai ora a Torino” o anche: “Che Sarri parli in conf stampa come al bar è uno dei motivi per il quale presto saluterà Torino per lo sconforto di noi interisti ahimè”.

LA BORSA – Anche chi lavora nelle Poste non ci passa sopra: “Altra tua battuta infelice, sono un dipendente di poste e se non produciamo il 27 mangiamo patate, siamo una delle più grandi aziende al mondo e il motivo è perché ci formano e ci insegnano cosa sia la trasparenza cosa che nel calcio non esiste. Complimenti battuta poco riuscita” oppure: “Frase per niente banale e del tutto fuori luogo, riportata da centinaia di testate giornalistiche verso un’azienda quotata in borsa che risponde e deve rispondere ai numeri elencati e ai suoi milioni di clienti”.

IN DIFESA – In numero inferiore, ma ci sono, coloro che difendono Sarri: “Io sto ancora aspettando la bolletta Enel di dicembre” e infine: “Sinceramente la risposta delle Poste e’ totalmente inutile.. non si parla di qualità del lavoro o altro.. non mi sembra che un dipendente delle poste abbia le stesse pressioni di un allenatore di serie a – giustamente anche visto quello che percepiscono”.

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