L’ultima corsa della carriera di Alejandro Valverde è iniziata con il brivido.
La leggenda del ciclismo spagnolo lascerà l’attività a 42 anni al termine della Vuelta, ma prima del giorno di riposo previsto per lunedì l’Embatido non ha lesinato critiche all’organizzazione della corsa delle prime tre tappe, disputatesi in Olanda e caratterizzate da un percorso troppo pericoloso, che ha causato diverse cadute, per fortuna senza conseguenze, a parte che per il belga Steff Crass, costretto al ritiro per la frattura del gomito e dello scafoide.
Anche Valverde è caduto nel corso della terza frazione con arrivo a Utrecht, riuscendo però a concludere regolarmente la tappa: “Abbiamo avuto molta paura perché, ma è meglio che non dica quello che penso – le parole rilasciate da Valverde a ‘Marca’ – Non possono esserci questo tipo di percorsi, è come se avessimo attraversato lo stesso paese sette volte. Alla fine non sono riuscito ad evitare di cadere, pur avendo frenato, ma è tutto ok. Non c’erano altri paesi attraversare? Non ci sono state cadute perché abbiamo controllato le cose incredibilmente bene. Credo di aver detto tutto quello che potevo dire, purtroppo sapevamo dall’inizio che il percorso era pericoloso”.