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Basket, Caitlin Clark sta riscrivendo la storia: l'America è ai suoi piedi e per metà è italiana

Chi è Caitlin Clark, la ragazza di origini siciliane che questa notte ha abbattuto il record di punti NCAA segnati da una donna. E che insegue il grande Pete Maravich.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

C’è una ragazza che sta letteralmente facendo appassionare l’America, portando il college basketball in una dimensione raggiunta solo in epoche lontane, quando le tv nazionali mandavano in diretta le partite di LeBron James dalla piccola palestra di St. Vincent St. Mary (e l’NBA guardava in cagnesco, perché relegata in un angolo).

Caitlin Clark è il nome che sta cambiando la storia del basket made in USA: 22 anni compiuti lo scorso 22 gennaio, la ragazza nata a Des Moines, la capitale del piccolo stato di Iowa (si, quello famoso per il caucus delle elezioni presidenziali e nient’altro), si sta rivelando un talento inesauribile, capace di oscurare anche le fulgide stelle del mondo della pallacanestro maschile. E a quanto sembra non ha ancora terminato il proprio lavoro.

Le origini italiane, il record femminile e l’inseguimento a Maravich

Caitlin ha nel sangue dna anche italiano. Perché sua mamma si chiama Anne ma di cognome fa Nizzi, originaria della Sicilia, da dove i suoi avi sono partiti per cercare gloria nella pancia degli Stati Uniti. Anne è nata in Iowa, è stata allenatrice di pallacanestro e ha sposato Brent Clark, ex giocatore di baseball, col quale ha messo al mondo due figli, un maschio (Blake, ex giocatore di football) e appunto una femmina, quella destinata a riscrivere le regole del gioco.

Perché Caitlin, arrivata al quarto e ultimo anno in NCAA, ha completamente stravolto record e consuetudini, tanto che stanotte nel successo delle Iowa Hawkeyes contro le Michigan Wolverines ha toccato quota 3.569 punti, diventando la giocatrice nella storia del college basketball ad aver segnato più punti in carriera. E lo ha fatto segnando una tripla “dal logo”, come ha sottolineato (cioè da più di 8 metri di distanza).

Davanti a lei rimane soltanto una leggenda del calibro di Pete “Pistol” Maravich, recordman all time con 3.667, un numero destinato a essere spazzato via a stretto giro di posta. Perché l’obiettivo dichiarato di Caitlin è di continuare a marchiare a ferro e fuoco le difese avversarie, spedendo nuovamente Iowa verso il trono NCAA dopo la finale persa lo scorso anno. Seguendo le orme, insomma, del grande LeBron.

L’effetto Clark: l’America ha occhi solo per Caitlin

Quel che più sorprende del The Caitlin Clark Effect (come è stato ribattezzato negli USA) è la straordinaria capacità di attrarre pubblico in ogni angolo d’America. La partita contro Michigan, trasmessa sulla tv nazionale, ha avuto il triplo degli spettatori di tutte le gare NBA della serata messe assieme (e al palazzetto c’erano oltre 10.000 persone: sarebbero state anche di più, se solo la capienza fosse stata superiore).

Nella prima partita stagionale delle Hawkeyes (peraltro amichevole), disputata sul campo da football della squadra dell’Università dell’Iowa, c’erano oltre 55.000 persone, chiaramente record di presenze nella storia del basket universitario. Nella stagione corrente, Clark sta viaggiando con 32.3 punti di media a serata (49 stanotte), 8.3 assist e 7.1 rimbalzi, tirando col 66% in area e il 40% dall’arco e facendo registrare sin qui 15 triple doppie.

Soprattutto però è il modo col quale manda a spasso le difese che ha fatto innamorare tantissimi appassionati, sino a poco tempo fa decisamente scettici e reticenti verso il mondo del basket femminile: una facilità d’esecuzione disarmante, con una rapidità nel raccogliere e rilasciare la palla da fare invidia a Steph Curry. Non a caso, il “modello” al quale molti hanno accostato Caitlin.

Le arene sold out, come una star di un tour musicale

La forza dirompente di Clark sta tutta nel suo essere davvero la ragazza della porta accanto, figlia della classe media, allegra e sorridente, spensierata ma anche un po’ provocante, tipica atleta che non ha paura di dire ciò che pensa. Piace alle ragazzine, piace alle mamme, persino alle nonne, tanto che di signore anziane in fila (spesso chilometrica) per entrare in un’arena e assistere alle sue partite se ne vedono sempre di più.

Ogni serata in cui le Hawkeyes giocano somiglia tanto a una tappa di un tour sold out di qualche star della musica americana. Tutto merito (in buona misura) di Caitlin, che ha 4 gare di regular season per provare a superare Maravich e avrà poi la march madness (il torneo nazionale NCAA) per provare a spingersi ancora oltre, e magari ritoccare anche il record complessivo AIAW (la vecchia lega femminile di basket) appartenente a Pearl Moore (3.884 punti). Preludio al grande passaggio nella WNBA, dove al prossimo draft la chiamata numero 1 è già stata prenotata da tempo. E il rumore dei soldi già si ode a distanza…

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