“Salvate il Milan”. L’appello non viene dai tifosi rossoneri, ma da Giovanni Capuano, giornalista che su Panorama ha compiuto un attento bilancio del fallimento sportivo del Milan post-Berlusconi, mettendo insieme cifre che fanno davvero spavento.
I numeri del disastro Milan
Dal 2015 a oggi, ovvero in quattro anni e mezzo, il Milan ha bruciato 468 milioni di euro, una somma mostruosa, soprattutto se si va ad analizzare la media giornaliera: praticamente, il club rossonero ha buttato via 285.200 euro per ognuno dei 1.642 giorni trascorsi dall’ultimo Berlusconi al primo Elliott.
“Raccogliendo pochissimo in campo e ancor meno a livello societario – scrive Capuano – attraversando due passaggi di proprietà, almeno quattro trattative per le quote di maggioranza e facendo nascere e poi abortire non meno di 5 progetti tecnici in 5 anni”.
Il prossimo giro tocca a Ralf Rangnick, che potrebbe essere il nono allenatore post-Allegri e il quarto dell’era Elliott (ovvero in meno di due anni). Quanto ai dirigenti, il Milan è passato dalla gestione Galliani a quella Fassone–Mirabelli, poi a Leonardo, a Leonardo e Maldini, al trio Boban-Maldini-Massara, e poi, dopo il licenziamento di Boban, solo agli ultimi due. “Nessuna azienda riuscirebbe a sopravvivere ad un simile vortice”, chiosa Capuano.
Il distacco dalla Juventus
Nel frattempo, il Milan ha accumulato 142 punti di ritardo dalla Juventus (con una spaventosa media di 31 a stagione). La querelle a distanza tra Rangnick e Maldini è solo l’ultimo episodio di un caos che va avanti da anni, dunque, e che spinge lo stesso Capuano a rimpiangere Galliani.
“Mai avrebbe accettato da dipendenti presenti e a maggior ragione futuri potessero andare in libera uscita senza controllo, senza ribattuta, senza protezione, senza filtri”, scrive il giornalista.
E i tifosi, sui social, sono con lui. “Associazione Circo Milan”, scrive C19Official parafrasando il nome del club. “Giovanni, ci vorrebbe un piano Marshall pro Milan”, commenta Konic, mentre Fede ricorda anche le colpe di Berlusconi: “Possiamo dire che ha venduto a degli incapaci, o vogliamo credere ancora al cinese fantasma? E disse che fu un atto di amore verso il Milan”.