Il prezioso pareggio conquistato in Champions League in casa dello Zenit non è bastato per riportare il sereno nell’ambiente della Lazio, che in vista dell’importante gara contro la Juventus in programma domenica alle 12.30 all’Olimpico non sa ancora se potrà disporre del proprio bomber Ciro Immobile.
In casa biancoceleste tiene infatti banco il caso relativo ai tamponi di alcuni elementi della rosa effettuati prima della partita vinta contro il Torino.
Lo stesso Immobile, positivo per l’Uefa, negativo prima del campionato e di nuovo positivo a due giorni dalla gara Champions con lo Zenit, oltre al portiere Thomas Strakosha e a Lucas Leiva sono stati infatti fermati dall’Uefa per le sfide di Champions League contro Bruges e Zenit, ma erano regolarmente presenti a Torino per la gara contro i granata di Giampaolo e questa mancata uniformità tra laboratorio Uefa e laboratori italiani ha scatenato parecchie polemiche in un momento molto delicato per lo sport e per tutto il mondo.
La Procura della Figc ha aperto un fascicolo, ma intanto tanto la stessa Lazio, quanto il Torino, studiano le contromosse.
Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, il patron del Toro Urbano Cairo ha inviato alla Procura federale e per conoscenza alla Federcalcio un esposto, fondato su “notizie di stampa”, per possibili violazioni del protocollo della Lazio in occasione della partita. Una mossa che ha infuriare il presidente della Lazio Claudio Lotito, già sul piede di guerra nei confronti della Uefa e del laboratorio Synlab, utilizzato dal massimo ente calcistico europeo per l’effettuazione dei test.
Per la Lazio, come riporta ‘Il Corriere dello Sport’, la positività al genoma N di Immobile non preclude l’utilizzo del giocatore in Champions in quanto asintomatico. Intanto, però, la presenza dell’attaccante in casa della Juventus è ancora in dubbio…