Chi è Stefano Tacconi: portiere, attore e cuoco tra Zenga e Maradona

Le frasi celebri e la carriera multiforme dell'ex portiere della Juve e della Nazionale ricoverato per ischemia

Pubblicato:

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ha ancora il fiato sospeso il mondo del calcio per le condizioni di Stefano Tacconi, l’ex portiere della Juventus e della Nazionale ricoverato ieri per ischemia nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di Alessandria dopo un malore accusato ad Asti. Sessantacinque anni da compiere a maggio, Tacconi ha segnato un’epoca negli anni 80 e 90 ma oltre alla carriera calcistica si è sempre fatto notare per essere un personaggio schietto, sopra le righe, istrionico, polemico e con mille avventure vissute.

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Tacconi è stato attore e ha partecipato ai reality

L’Avellino la prima squadra, il Genoa l’ultima. In mezzo la Juve. Ma dopo aver smesso Tacconi ha fatto di tutto. Era ancora nel mondo del calcio quando fece l’attore, interpretando se stesso nel mediometraggio autobiografico a scopo benefico ‘Ho parato la luna’, di Ornella Barreca. Lo ringraziò a lungo anche Davide Micillo, all’epoca terzo portiere della Juve, che interpretò il ruolo di Tacconi da giovane consentendogli di baciare belle ragazze nel film. Ha inseguito poi il sogno di una carriera politica, venendo anche candidato da Alleanza Nazionale per le Elezioni europee del 1999, è stato opinionista calcistico in tv. Nel 2003 ha anche partecipato al reality show ‘L’Isola dei Famosi’, ha fatto il cuoco, amando la cucina in tutte le sue derivazioni, e voleva allenare in Cina.

Tacconi ha quattro figli, il suo matrimonio andò in diretta tv su Rai1

Sposato con Laura dal 2011 (con cui sta insieme da ben 30 anni) Tacconi ha avuto dalla moglie quattro figli Andrea, Virginia, Alberto e Vittoria. Ad accompagnare la donna all’altare fu proprio il figlio Andrea e le nozze furono trasmesse in diretta da La vita in Diretta su Rai1.

La moglie ha minacciato di lasciare Tacconi se fosse andato in Cina

La moglie di Tacconi, Laura Speranza, aveva minacciato di lasciarlo se avesse accettato la proposta di andare in Cina. In questo scontro si intromise anche il figlio Andrea, che attaccò duramente l’ex portiere: “Caro papà, questa volta mi hai deluso per come hai gestito la diatriba con la mamma. Chiedi scusa alla mamma, nelle tue parole ho trovato un astio che non merita. Papà, tu metteresti a rischio la vostra storia d’amore, dalla quale siamo nati in quattro, per andare ad allenare una squadra in Cina? Papà, tu hai noi: ti amiamo. Se il nostro eroe, sei la nostra guida nei momenti seri e in quelli leggeri: ci fai divertire perché sei allegro e imprevedibile. Per favore, chiedi scusa alla mamma per le tue parole dure e sopra le righe”.

Il messaggio commosso del figlio Andrea

Lo stesso Andrea ieri su Instagram ha scritto: “Riprenditi Papi, sei un leone, vincerai anche questa battaglia”:.

Tacconi ha rischiato di rimanere sulla sedia a rotelle

Tacconi aveva fatto preoccupare già di recente, quando due anni fa si operò alla schiena, con due vertebre fratturate. Disse in tv: “Ho rischiato di rimanere sulla sedia a rotelle. Non so quanto mi resta da vivere, l’età avanza”. La curiosità che ha fatto sorridere in molti, è il nome del chirurgo che operò Tacconi, il dottor Francesco Zenga. Zenga come Walter, l’ex portiere dell’Inter con cui ebbe una storica rivalità per un decennio.

Tacconi e le sue frasi celebri

Tante le frasi celebri di Tacconi. Ricordando il periodo all’Avellino scrisse su Instagram: “Abbiamo fatto uscire sangue a tanti, c’era la Legge del Partenio, anche grazie ai tifosi. Quando arrivai, dopo due mesi, ci fu il Terremoto che sconvolse tutto. Poi però ci siamo uniti e abbiamo ottenuti grandi risultati. Quell’Avellino rimarrà per sempre nella storia”.

In omaggio all’Avellino Tacconi spesso usava maglie verdi: “Era un colore che mi portava bene – disse a ‘Che tempo che fa – L’Avellino mi ha dato l’opportunità di emergere, anche per questo, in segno di riconoscenza, ho continuato a portare spesso maglie verdi”.

Tacconi e le sigarette con Platini

Molto legato a Platini, Tacconi confessò i suoi vizi: “Con Platini fumavo due sigarette fra il primo e il secondo tempo. Poi bevevo la China Martini, però stavo bene. Ognuno ha il suo stile di vita, fumando e bevendo stavo bene a differenza di Galli che indossava il pantalone lungo anche a Ferragosto e aveva paura anche della pioggia e dell’influenza”.

Tacconi e quel gol di Maradona

A Napoli lo ricordano tutti per le sue sbruffonate quando doveva giocare al San Paolo. Quel San Paolo che divenne storico nell’85 quando Tacconi prese un gol impossibile da Maradona su punizione. Calcio a due in area, barriera che era posizionata a 3,5 metri ma Diego inventò una parabola perfetta e il Napoli battè la Juve per 1-0: “Se lo avessi parato, probabilmente mi avrebbero dato una medaglia. – dirà Tacconi – A parte tutto, è un onore aver preso gol da Diego Maradona, non la considero una sconfitta personale come portiere. Quando prendi gol da certi campioni, puoi anche ricordarlo per tutta la vita e puoi raccontarlo ai nipoti. Mica hai preso gol da Cinciripini…”.

Tacconi e la rivalità con Zenga

La grande rivalità fu con Zenga: “Lui è stato sempre sfigato, – disse – perché non ha vinto niente, io ho vinto tutto. Anche in Nazionale non ha vinto niente. Io ho avuto la fortuna nel ’90 di vincere due Coppe e lui a Coverciano si incavolava perché io festeggiavo. Era una vera goduria. Nel calcio di oggi non vedo più uno Zenga e un Tacconi. – ribadì a ‘Che tempo che fa – Oggi i portieri sono tutti un po’ moscetti. Noi invece avevamo personalità ed eravamo un po’ pazzerelli. Eravamo protagonisti in campo e andavamo a parlare in tv e a ballare. Abbiamo sconvolto la categoria dei portieri”.

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