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Napoli sembra Bologna, al Maradona la festa Champions della squadra di Thiago Motta: "Ma io non faccio conti"

Musi lunghi e bocche cucite in casa Napoli, mentre il Bologna festeggia al Maradona: per la Champions è solo questione di ore. Thiago Motta spiega perché ha scelto Ravaglia

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

“Ce ne andiamo in Champions League”. È il coro intonato dai tifosi del Bologna in un ‘Maradona’ versione Dall’Ara. Gli emiliani sbrigano la pratica Napoli dopo poco più di dieci minuti, balzano al terzo posto e sono ormai a un passo dalla qualificazione all’Europa che conta. Mentre Thiago Motta esalta il gruppo, scatta il silenzio stampa per i partenopei.

Il ‘Maradona’ versione Dall’Ara: Bologna vicinissimo alla Champions

Al triplice fischio di Pairetto al Maradona è esplosa la festa rossoblù. I tifosi ospiti hanno intonato cori assordati nel gelo di uno stadio depresso dai risultati di un Napoli che non c’è più. E in campo i calciatori del Bologna hanno faticato a contenersi: hanno gioito, si sono abbracciati, hanno reso omaggio ai propri sostenitori. L’obiettivo Champions è sempre più vicino e sul prato dell’arena di Fuorigrotta c’è anche chi si è abbandonato a qualche lacrima di commozione. Perché per l’impresa è solo questione di tempo. Anzi, di ore. “Ma io non faccio conti, non so neppure gli altri quanto sono indietro – ha assicurato Thiago Motta ai microfoni di Dazn -. Più che parlare di Champions la mia felicità è vedere questo gruppo che ha ottenuto una grande vittoria contro una squadra forte. Sono contento per i miei ragazzi e per i tifosi. Noi in Champions se la Roma perde con l’Atalanta? Tifo per vedere una bellissima partita e che vinca la squadra migliore”.

Bologna, mago Thiago Motta: le sue mosse a sorprese tutte vincenti

L’undici iniziale di Thiago Motta ha sorpreso, specie per l’importanza della posta in palio. Fuori Skorupski, dentro Ravaglia, che ha parato un rigore a Politano. Poi Odgaard e Ndoye, con il primo che ha confezionato l’assist per il secondo. “Mi fido di quello che vedo e analizzo durante loro settimana – spiega l’allenatore italo-brasiliano -. Sono loro che mi fanno capire chi deve iniziare e chi può aiutare a gara in corso. Io cerco di essere di essere il più attento possibile. Perché Ravaglia? Perché merita di giocare anche Federico, abbiamo due grandissimi portieri. Skorupski quando gioca è il primo a sentirsi responsabile, ma anche quando non gioca è il primo a partecipare col gruppo. Tutti insieme lottano e combattono per lo stesso obiettivo. Zirkzee? Ha sentito un piccolo fastidio al flessore sinistro e dobbiamo valutarlo”.

Caos Napoli, scatta il silenzio stampa dopo l’ennesimo flop

Al clima di festa del Bologna fanno da contraltare i musi lunghi di casa Napoli. La sconfitta col Bologna, di fatto maturata nei primi 12′ di gioco, non è proprio andata giù a nessuno. E, infatti, bocche cucite nel post partita. Né Calzona né altri tesserati azzurri si sono presentati davanti alle telecamere per le interviste di rito. A fare chiarezza sulle ragioni del provvedimento il responsabile comunicazione Nicola Lombardo che ha Dazn ha spiegato: “Ci scusiamo per il silenzio stampa, lo hanno deciso sia la squadra che il mister e il presidente ha accettato. Questo momento è complicato, non è che non vogliamo metterci la faccia e infatti mister Calzona parla sempre durante la settimana. Ci saranno momenti a breve per parlare con i media, la prima cosa è scusarci”. Un anno fa il terzo scudetto, oggi il punto più basso della storia recente del club campano.

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