È scoppiato il caso nel mondo del ciclismo italiano. Il vicepresidente della Federazione Ciclistica Italiana Norma Gimondi si è dimessa dopo lo scandalo scoppiato in seno al caos sponsorizzazioni. Tutto ruota intorno ad una delibera voluta dal presidente Cordiano Dagnoni per il riconoscimento di una provvigione del totale di 106 mila euro da pagare ad una società di mediazione irlandese, sono arrivate però smentite da parte del numero uno del ciclismo azzurro.
A La Gazzetta dello Sport, Norma Gimondi si è sfogata spiegando bene l’accaduto: “È iniziato tutto il 18 giugno, siamo stati convocati in Consiglio Federale per l’approvazione del bilancio consultivo e ho deciso di non approvare. Il 10 giugno avevo chiesto il dettaglio dei contratti di sponsorizzazione della Federazione ma mi è stato fornito solo un file excel riassuntivo. Era l’antipasto di quanto successo poi in questo mese”.
“Il 4 agosto la Federazione ci ha inviato il verbale del 18 giugno – continua Gimondi -. Il giorno dopo lo leggo e scopro l’esistenza di un nuovo punto di cui non si era discusso. Il punto 3.6 prevedeva di delegare al presidente Dagnoni la sottoscrizione dell’accordo per procacciamento d’affari tra la Federazione e la società Reiwa determinando in favore della stessa una provvigione di 106 mila euro. Mi sento delusa e sconfitta spero che i consiglieri in futuro siano più accorti. Spero si dimettano tutti“.