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Juventus da Trump, Weah fa scoppiare il caso: "Ci hanno detto di andare, non ho avuto scelta"

I bianconeri alla Casa Bianca: solo che la visita non ha suscitato le emozioni sperate. Il più imbarazzato di tutti è stato proprio lo statunitense figlio d'arte.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

I bianconeri alla Casa Bianca. Solo che la visita della Juventus al Presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha ha generato più perplessità che entusiasmo. Tra coloro che meno hanno apprezzato l’incontro con il Capo di Stato c’è Timothy Weah, atleta a stelle e strisce che fa base proprio a Torino. L’esterno si è definito perplesso dalla scelta della società sulla quale non ha potuto avere voce in capitolo.

La Juve in visita da Trump

Una visita di cortesia che si trasforma in accesa polemica. La Juventus è impegnata negli Stati Uniti d’America per la prima edizione del Mondiale per Club a 32 squadre. Così John Elkann ha ben pensato di raggiungere la squadra per accompagnarla all’incontro con Donald Trump. Tra i presenti c’era naturalmente Timothy Weah, figlio d’arte e freccia della formazione di Tudor apparso in visibile imbarazzo di fronte al potente Capo di Stato.

L’Iran tema inatteso dell’incontro

Nessuna polemica aperta da parte di Weah, piuttosto parole ben misurate che lasciano però trapelare tutto il disagio avvertito dal calciatore. “Ci hanno detto di andare e non ho avuto altra scelta“, ha confessato il calciatore nel post-partita di Al Ain-Juventus. Durante la visita nello Studio Ovale, Trump ha parlato pubblicamente anche della possibilità di un intervento militare contro l’Iran, un tema inatteso e fuori contesto che ha colto di sorpresa l’intera delegazione bianconera.

Nessuna emozione per Weah

Nessuna emozione, dunque, da parte di Weah nella visita alla Casa Bianca: “Io voglio solo giocare a pallone“, la candida replica del calciatore. Che poi ha aggiunto: “Non sono interessato alla politica. È stato un po’ strano, non così emozionante“. L’esterno americano ha poi lasciato intendere quanto la situazione gli sia sembrata distante dal suo mondo. Pensare che Trump abbia voluto conoscerlo personalmente, come avvenuto anche con McKennie.

Una delegazione bianconera d’eccezione

Accompagnati dal presidente John Elkann, era presente tutta la Juventus. L’allenatore Igor Tudor, l’amministratore delegato Maurizio Scanavino, il nuovo direttore generale Damien Comolli affiancato dall’immancabile Giorgio Chiellini. Poi naturalmente tutti i calciatori convocati per la manifestazione. All’incontro ha partecipato anche il presidente FIFA Gianni Infantino.

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