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Freccia Vallone, Pogacar è di un altro pianeta: devastante assolo sul Mur de Huy. Evenepoel evapora nel finale

Con una clamorosa dimostrazione di superiorità, allungando senza neppure alzarsi sui pedali, Tadej Pogacar vince a mani basse la Freccia Vallone e lancia messaggio in vista della Liegi

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Se n’è andato via seduto, senza nemmeno alzarsi sui pedali: impressionante la dimostrazione di superiorità di Tadej Pogacar, che sull’iconico Muro de Huy piazza un acuto destinato a fare giurisprudenza, conquistando per la seconda volta in carriera la Freccia Vallone. Il tanto atteso duello con Remco Evenepoel è evaporato all’istante: nel punto più duro della salita finale, lo sloveno ha accelerato senza voltarsi e ha fatto il vuoto, rifilando distacchi importanti a tutti i rivali. Vaquelin ha bissato il secondo posto dell’anno scorso, Pidcock ha chiuso terzo, ma senza mai essere della partita.

Tadej ha un altro motore: l’assolo ai -450 metri dall’arrivo

Quello che sbalordisce anche i più attenti osservatori del mondo del pedale è il modo col quale il campione del mondo ha fatto il vuoto: non s’è alzato sui pedali come verrebbe logico pensare su un tratto che ha pendenze intorno al 20%, ma semplicemente è andato via in progressione, affiancando Ben Healy che per primo aveva tentato di fare il forcing all’altezza della curva più iconica della salita, quella che svolta a sinistra dove c’è la cappella più famosa di tutta la rampa finale.

Pogacar è partito ai -450 metri dal traguardo, appena un attimo dopo aver scrutato cosa stesse succedendo alle sue spalle: una volta intuito che Evenepoel era al gancio, ha cambiato rapporto e non s’è più voltato. Dietro, semplicemente, è partito lo sfarfallio di protagonisti: Kevin Vaquelin, già secondo un anno fa alle spalle di Stephen Williams, ha cercato di lanciarsi all’inseguimento del capitano dell’UAE Team Emirates XRG, ma non è riuscito a ricucire il gap, pur prendendosi senza apparente difficoltà la piazza d’onore.

Pidcock è uscito nei 200 metri finali e ha chiuso sul podio (attenzione al britannico, che prepara la gamba per la Liegi), Healy ha perso terreno e lo stesso Evenepoel s’è accontentato di chiudere senza forzare troppo, entrando comunque nella top ten di giornata. Deludenti Thibau Nys, che non è mai riuscito a stare con i big sin dalle prime rampe del Mur de Huy, e pure Marc Hirschi, fuori dai giochi senza appello nella penultima cote. Davide Formolo, 16esimo, è il migliore italiano di giornata.

Pogacar ringrazia il team: “E adesso sotto con la Liegi”

All’arrivo lo sloveno ha commentato l’ennesima vittoria stagionale con la sensazione che tutto sia andato per il verso sperato. “Sapevamo che sarebbe stata gara dura sin dall’inizio, e un po’ per via della pioggia, un po’ per via della fuga che è andata presto c’è stato sicuramente da lavorare tanto.

Debbo ringraziare tutto il team per il grande lavoro fatto, perché ho avuto dei grandi compagni che hanno mostrato di avere una condizione eccellente. Vincere così è bello, sono contento di avere avuto questa opportunità e spero di potermi ripetere anche domenica alla Liegi, potendo contare ancora sul lavoro di tutti”. Per i rivali, segnali nefasti.

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