Sonny Colbrelli ha senza ombra di dubbio firmato una delle pagine più belle della storia recente del ciclismo azzurro, col trionfo alla Parigi-Roubaix nel 2021. Una delle Classiche più importanti al mondo, vinta in modo eroico: il 32enne di Desenzano del Garda è arrivato al traguardo sfinito e ricoperto di fango come tutti gli avversari, ma sorpassando la linea per primo. Poco tempo dopo è arrivato anche il successo al campionato europeo.
- Colbrelli, il defibrillatore cutaneo dopo la grande paura
- Colbrelli deve dire addio al ciclismo
- Colbrelli: "La bici è la mia passione"
Colbrelli, il defibrillatore cutaneo dopo la grande paura
Dalla gloria alla resa però è un attimo nello sport. Nel 2022, nel giro di Catalogna, Colbrelli dopo il traguardo è stato soggetto a convulsioni che lo hanno portano alla perdita di conoscenza e ad un arresto cardiorespiratorio. Al corridore è stato successivamente impiantato un defibrillatore sottocutaneo.
Colbrelli deve dire addio al ciclismo
Adesso, dopo mesi difficili, per Colbrelli è arrivato il momento di dire basta: come riporta La Gazzetta dello Sport, il vincitore della Parigi-Roubaix darà l’annuncio ufficiale dell’addio al ciclismo il 15 novembre con una conferenza stampa. Correre col defibrillatore infatti non è consentito dalla regolamentazione italiana e nemmeno l’UCI sarebbe d’accordo.
Colbrelli: “La bici è la mia passione”
Pochi giorni fa a Treviso, per osservare la partenza della Veneto Classic 2022, Colbrelli ha dichiarato: “La bici è la mia passione e la mia vita. Quando vengo qua alle corse è sempre un grande onore ed un grande piacere, poi ritrovo i miei compagni, i miei ex compagni e tutta la gente che mi ha sempre sostenuto“.
“Sul futuro non si sa ancora nulla, però già avere la voglia di venire qua a vedere una corsa a distanza di mesi è già molto importante. Io sto bene, l’importante è essere qua a parlare e a raccontare. La cosa più importante per me è tornare a quello che facevo prima e stare con la mia famiglia”. Purtroppo Colbrelli non potrà più correre, ma avrà sicuramente il conforto della sua famiglia e dei tifosi, che non dimenticheranno mai quella storica Parigi-Roubaix.