Belgio, abbiamo un problema. Di abbondanza, naturalmente. Perchรฉ Sven Vanthourenhout รจ certamente il commissario tecnico piรน invidiato al mondo, ma anche quello con la maggiore pressione addosso in vista della corsa in lineai ai Mondiali di ciclismo di Glasgow. Del resto non capita mica tutti i giorni di potersi permettere di schierare nella stessa squadra gente come Remco Evenepoel, Wout Van Aert o Jasper Philipsen, tre dei migliori ciclisti al mondo, idoli delle folle ma soprattutto oggetto del desiderio di qualsiasi CT o direttore sportivo che dir si voglia.
Vanthourenhout se nโรจ fatto una ragione: anzichรฉ lasciarne fuori anche uno soltanto, ha deciso di imbarcarli tutti e tre sullโaereo che porterร la comitiva a Glasgow, dove domenica รจ in programma un campionato del mondo che si preannuncia incerto e spettacolare come pochi nella storia recente. E il Belgio, con quellโattacco a tre punte, รจ a rigor di logica la squadra da battere; la squadra, perchรฉ se proprio si vuol trovare un favorito, tutti dicono che andrebbe ricercato in Mathieu van der Poel. Anche se poi รจ una scena vista e rivista da sempre: MVDP contro WVA, in questo caso anche contro Remco, lโaltro fenomeno sbocciato da un paio dโanni abbondanti in casa belga. Non a caso รจ lui il campione del mondo in carica. E averlo dalla propria parte รจ sempre meglio che ritrovarselo contro.
- Belgio e Olanda: beata abbondanza
- Glasgow: attenti agli outsider di "lusso"
- Mondiali, prova su strada: l'Italia punta sull'effetto sorpresa
Belgio e Olanda: beata abbondanza
In Scozia nemmeno si capacitano del mondiale di cui si ritrovano a beneficiare, peraltro in un periodo dellโanno dove solitamente i pensieri andavano piรน alla Vuelta che alla maglia iridata. Tutta โcolpaโ (o merito) della decisione dellโUCI di dar vita ogni quattro anni a una rassegna che raggruppi tutte le discipline del pedale, dando vita a un vero e proprio festival del ciclismo (su strada, MTB, cross e pista) racchiuso nello spazio di pochi chilometri.
La sfida tra Belgio e Olanda รจ destinata a fare proseliti: Evenepoel un mondiale lโha giร vinto, e allora tutti aspettano che siano Van Aert e van der Poel a darsi battaglia per la vittoria finale, come tante volte รจ capitato loro di fare nel ciclocross. La storia infinita, direbbe qualcuno, ma il Belgio ha almeno unโaltra carta da giocare: se nessuno riuscirร a fare selezione, allora Jasper Philipsen รจ il candidato numero uno a far sua la maglia iridata in caso di arrivo in volata, come ampiamente dimostrato giร al recente Tour de France dove ha vinto 4 dei 5 arrivi per velocisti (un altro paio li ha persi solo perchรฉ รจ arrivata la fuga, sempre per una manciata di metri).
Anche lโOlanda perรฒ ha una carta alternativa: Dylan van Baarle ha giร vinto un argento mondiale due anni fa nelle Fiandre, oltre che una Roubaix (quella del 2022). Olav Kooij sarebbe lโuomo deputato a fare la volata, ma gli orange puntano ad evitare un arrivo di gruppo per dare modo alle proprie punte di fare il loro gioco e conquistare un oro che manca da 38 anni (Joep Zoetemelk, anno domini 1985).
Glasgow: attenti agli outsider di โlussoโ
Fare previsioni รจ oggettivamente azzardato, pensando anche al novero di rivali che certamente non resteranno a guardare. Un nome su tutti? Tadej Pogacar, fresco di ufficializzazione nellโelenco dei corridori sloveni sia per la prova in linea, sia per la cronometro. Pogi รจ uscito comunque bene dal Tour, al netto della giornata storta di Courchevel che gli ha impedito di lottare fino alla fine per la maglia gialla: la vittoria di tappa nella penultima frazione ha fugato via ogni dubbio sulle sue condizioni, e in un percorso โda classicheโ come quello di Glasgow non tenerlo in considerazione sarebbe da folli.
Di sicuro Tadej รจ la prima alternativa al duopolio belga-olandese, con Mads Pedersen subito a ruota. Il danese un mondiale lโha giร vinto (2018, nello Yorkshire, beffando Trentin che credeva ormai di aver giร la vittoria in tasca) e dal Tour รจ uscito con sensazioni piรน che positive. Ha la gamba per resistere agli strappi su Montrose Street, il punto dove potrebbe decidersi la gara (pendenza media 8%, anche se appena 250 metri di lunghezza), cosรฌ come agli oltre 3.500 metri di dislivello previsti nei 271 chilometri del percorso.
Mondiali, prova su strada: lโItalia punta sullโeffetto sorpresa
Altre opzioni? La Francia punta tutto su Christophe Laporte, che sembra essere piรน in condizione di Julian Alaphilippe (che di mondiali ne ha vinti due, nel 2020 e nel 2021) e che in primavera ha vinto la Gand Wevelgem, corsa che ricalca abbastanza fedelmente questo mondiale scozzese. La Danimarca puรฒ puntare anche su Kasper Asgreen, lโAustralia sul solito Micheal Matthews, la Gran Bretagna su un Tom Pidcock che promette di volersela giocare. Una scommessa? Biniam Girmay, lโeritreo che nel 2022 sorprese tutti vincendo la Gand Wevelgem. Non รจ in gran forma, ma รจ sempre bene tenerlo dโocchio.
E lโItalia? Alberto Bettiol e Matteo Trentin si spartiscono i gradi di capitani in corsa: non ci sono gerarchie prestabilite, si capirร strada facendo su chi puntare. Simone Velasco, neo campione italiano, e Andrea Bagioli sono i nomi alternativi da provare a inserire nellโeventuale fuga giusta. Forse la punta di diamante sarebbe stata Filippo Ganna, ma il calendario ingolfato tra strada e pista gli ha consigliato di evitare la prova in linea (punterร sul quartetto dellโinseguimento in pista e sulla cronometro su strada). Non vinciamo un mondiale dal 2008 (Ballan a Varese nel giorno dellโultima gara di Bettini) e sembra davvero essere passata unโeternitร .