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Brescia, Cellino: "Sentenza già scritta, che truffa, vogliono aiutare la Sampdoria"

Oggi la sentenza del Tnf sul caso Brescia. Cellino non nutre speranze: "Mi hanno ammazzato. Avrei preferito morire sotto una macchina"

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

È il giorno del Brescia. Della sentenza del Tribunale Nazionale Federale, che con ogni probabilità sanzionerà le Rondinelle con 4 punti di penalizzazione per un’irregolarità su alcuni pagamenti, condannando così il club lombardo alla retrocessione in Serie C. Devastato, il patron del club lombardo, Massimo Cellino, che non nutre alcuna speranza: “Vogliono aiutare la Samp. Avrei preferito morire sotto una macchina che subire una cosa del genere”.

Serie B, il Brescia attende la sentenza: parla Cellino

Dall’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport traspare soprattutto rassegnazione. Già, il tempo della rabbia è finito per Cellino. Come se non avesse più la forza (non certo la voglia) di combattere. Lo dice senza fronzoli, il numero 1 del Brescia: “Temo che la sentenza sia già scritta”. Arriverà in giornata.

Il Tribunale Nazionale Federale si esprimerà oggi sul caso che ha scosso la Serie B. Le Rondinelle vanno verso la penalizzazione di 4 punti per non aver “ritualmente assolto agli obblighi di versamento” di Irpef e Inps per quattro mensilità. Così fosse, la classifica sarebbe stravolta: Brescia in C e Sampdoria ai playout contro la Salernitana, con il Frosinone che otterrebbe la salvezza diretta. Secondo Cellino, c’è un indizio che non lascia spazi all’incertezza: “Se la Figc ha fissato la data del playout (15 e 20 giugno, come annunciato da Gravina), prima che si possa esprimere un vero tribunale, ma solo dopo le due sentenze dei giudici federali, vuol dire che le cose sono già chiare”.

Cellino è distrutto: il sospetto sulla Samp

Cellino va dritto al punto. Zero diplomazia. Perché il suo punto di vista arrivi proprio a tutti senza possibilità di essere frainteso. “Mi hanno ammazzato. Morirò infangato, vituperato, stuprato. Sono stato truffato” dice alla Rosea. Secondo il numero uno del club, “hanno truffato me, la Covisoc e l’Agenzia delle Entrate. Il Brescia è vittima e sta subendo un processo ingiusto”.

Soprattutto tra i tifosi si è insinuato il sospetto che sia stato usato il pugno duro per favorire la Sampdoria, retrocessa in C sul campo. “Si dice che è stato fatto per dare una possibilità di salvezza alla Samp, che temo sia comunque già fallita. Io non ho prove, ma mi viene da crederci perché non vedo altre motivazioni” afferma l’imprenditore sardo.

Caos Serie B, no a un campionato a 22 squadre

Si profila una battaglia legale lunga. E c’è uno scenario che non va escluso. Sì, perché se il Tar dovesse dare regione al Brescia, allora la Serie B potrebbe essere allargata a 21 o 22 club. Ma a tal proposito Cellino sembra inamovibile.

“Il campionato deve essere a 20 squadre. Con il Brescia”. E aggiunge che “se mi proponessero di non fare il processo e portare la B a 22, direi di no. Non sarebbe giusto”. L’ex presidente del Cagliari rivela anche che aveva quasi venduto il club (“a quattro soldi”), ma la situazione che si è venuta a creare ha bloccato la cessione.

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