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Ciclismo, paura per Peter Sagan: tachicardia sospetta, necessario un intervento ad Ancona

Il fuoriclasse slovacco alle prese con un piccolo problema di tachicardia: si sottoporrà a un'ablazione al cuore ad Ancona, e tornerà a breve in MTB puntando a Parigi 2024.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Per ora è solo un grosso spavento, e a ha detta di chi ci capisce bene resterà tale. Peter Sagan questo pomeriggio verrà sottoposto a un’ablazione al cuore presso la clinica dell’ospedale universitario Lancisi di Ancona, decisione presa in seguito a una sospetta tachicardia emersa durante una gara di mountain bike disputata lo scorso fine settimana a Valencia. Un intervento che nelle intenzioni dovrà risolvere in modo abbastanza agevole un piccolo problema al cuore, riconsegnando il fuoriclasse slovacco alla bicicletta già nelle prossime settimane.

Il grande spavento di Valencia, i test effettuati a Imola

Sagan non ha mai sofferto di problemi al cuore nel corso della sua carriera, che si è snodata su MTB e poi per un decennio abbondante principalmente su strada. Quella strada che ha lasciato al termine della passata stagione, pronto però a immergersi cuore e testa (appunto) nell’ultimo grande sogno della carriera, cioè la partecipazione alla gara di MTB ai giochi olimpici di Parigi 2024.

La gara disputata domenica scorsa a Valencia serviva proprio per raggiungere il punteggio necessario per qualificarsi alla gara olimpica, ma qualcosa nel corpo di Peter è andato storto: “Ho cominciato ad avvertire una frequenza cardiaca superiore alle mie abitudini, tale da andare oltre i 200 battiti al minuto. Ammetto che in quel momento mi sono preoccupato, ripensando anche a quanto successo due anni fa a Colbrelli”.

Il suo tecnico Patxi Vila ha voluto vederci subito chiaro: ha preso i dati rilevati dal computerino di bordo e li ha mostrati al cardiologo Roberto Corsetti, medico che Sagan conosce sin dai tempi dei suoi esordi con la Liquigas. Da qui la decisione di trasferirsi a Imola, al centro medico B&B, per sottoporsi a tutti gli accertamenti del caso: Peter nelle giornate di mercoledì e giovedì ha svolto numerosi test, tra cui quello ribattezzato “di Satana” (un esame da sforzo massimale al cicloergometro, ripetuto più volte), alternando seduti di allenamento intense della durata di due ore circa, che hanno rilevato quanto già emerso a Valencia lo scorso fine settimana.

L’intervento effettuato in una clinica d’eccellenza

La decisione di trasferire lo slovacco al Lancisi di Ancona è stata immediata: presso il reparto di cardiologia e artimologia diretto dal prof. Antonio Dello Russo, luminare del settore, Sagan verrà sottoposto a un’ablazione al cuore per verificare gli impulsi elettrici. Tutto però lascia pensare che si tratterà di un intervento di routine: gli esami hanno evidenziato il problema ma non l’hanno correlato a un’alterazione dovuta a una patologia.

Si tratterà di un piccolo pit stop, con l’ex fuoriclasse della Bora Hansgrohe destinato a risalire sulla bici già a metà marzo, pronto a dedicarsi al grande sogno di correre a Parigi 2024. Un intervento simile in passato lo hanno subito anche Elia Viviani e Martina Fidanza, ed entrambi hanno ricominciato a correre senza alcun problema.

Sagan, l’ultimo grande desiderio: la rincorsa a Parigi 2024 in MTB

Sagan, 34 anni compiuti lo scorso 26 gennaio, in carriera ha vinto 121 gare su strada, tra le quali spiccano i tre mondiali conquistati consecutivamente tra il 2015 e il 2017, oltre a 7 maglie verdi al Tour de France (classifica a punti), una ciclamino al Giro d’Italia, una Parigi-Roubaix, un Giro delle Fiandre e tre Gand-Wevelgem. Un palmares che avrebbe potuto essere molto più ampio, pensando alla miriade di piazzamenti nelle prime 5 posizioni che hanno contraddistinto l’intero percorso del talento slovacco.

Sulla strada che lo condurrà (nelle intenzioni) ai giochi olimpici della prossima estate proverà a ottenere il punteggio necessario per la qualificazione nella tappa di Marsiglia del 16-17 marzo, poi nelle due gare in programma in Brasile a fine mese e poi nelle tappe di Nove Mesto, Val di Sole e Crans Montana. Non è escluso che, qualora il ranking non fosse sufficiente per ottenere il punteggio utile per partecipare alla gara olimpica, Sagan possa propendere per richiedere una wild card all’UCI e (indirettamente) al CIO, ma questo avverrà “solo se sarò in grado di poter far bene, altrimenti mi metterò comodo davanti alla tv”. Anche se a quest’ultima ipotesi nessuno sembra credere troppo.

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