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Clemente Russo: "La boxe mi ha salvato dal finire fuori strada. Poi non vedevo l'ora di smettere, ecco perché"

"Tatanka" si racconta a Verissimo, nel salotto tv di Silvia Toffanin: la scelta di praticare la boxe, le paure della mamma, l'amore per Laura Maddaloni e la promessa alle figlie.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Ha scelto di salire sul ring e di non imboccare altre strade. E ha vinto la medaglia d’oro, quella che gli ha assegnato la vita. Clemente Russo ha raccontato la sua parabola, umana e sportiva, nel corso dell’ultima puntata di Verissimo su Canale 5. Nel salotto di Silvia Toffanin il mitico “Tatanka”, campione di Marcianise, presso Caserta, ha svelato alcuni particolari inediti sulla sua carriera, che è approdata anche in tv: è stato infatti protagonista di numerosi reality.

Clemente Russo e la voglia matta di scendere dal ring

Tra le prime “confessioni” di Russo, quella sulla fine della sua carriera da sportivo: “Dico la verità, a un certo punto non vedevo l’ora di smettere di combattere. Prima non avevo tempo per nulla, nemmeno per dedicarmi come si deve alla mia famiglia così come alle mie passioni. Tra i miei hobby ce n’è uno che amo particolarmente: andare a cavallo. Da quando ho smesso di salire sul ring, sono tornato a cavalcare”.

La boxe o una cattiva strada? La scelta giusta di “Tatanka”

Alla boxe, però, “Tatanka” rimarrà riconoscente per sempre: “Mi ha salvato. Io devo tutto allo sport e al mio primo allenatore perché vengo da una città che poteva portarti fuori strada”. Il ring per Clemente da ragazzino doveva essere una sorta di centro dimagrante, è diventato la sua casa: “Entrai in palestra per caso: all’inizio dovevo dimagrire un po’ di chili ma, poi, rimasi affascinato da quel mondo. Vedevo un riscatto sociale, sia dalla vita sia dal lavoro“.

Il rapporto di Russo con i genitori e la mamma lontana dal ring

Se Clemente Russo ha preso la strada giusta, il merito è anche dei genitori. La mamma non ha avuto mai il coraggio di vedere un solo incontro, a parte il primo: “Nella mia vita io ho fatto 380 incontri, lei è venuta solo al primo perché aveva paura mi facessero male. Quando combattevo in tv – ha aggiunto l’ex pugile – lei si chiudeva in camera perché non voleva veder nulla. Anche il mio papà è stato una persona molto importante per me, mi ha insegnato tanto: non ha mai detto agli altri che ero un campione o cose del genere. Hanno fatto molti sacrifici”.

L’amore per Laura Maddaloni e la promessa per la nascita delle figlie

Anche la moglie Laura Maddaloni, naturalmente, è stata ed è fondamentale per Clemente Russo: “L’amore tra di noi è nato in Spagna, ai Giochi del Mediterraneo. Ci siamo conosciuti all’interno del villaggio: io ero con la Nazionale di boxe, lei con quella di judo”. Entrata in studio assieme alle tre figlie, la stessa Laura ha svelato un retroscena: “La gravidanza delle gemelline non è stata per nulla semplice, sono nate premature”. E Clemente ha aggiunto: “Mia moglie mi disse di vincere la medaglia per le nostre figlie che stavano lottando per la vita”.

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