Stretti l’uno all’altra in un sostegno costante e immancabile, Clemente Russo e Laura Maddaloni stanno permettendo che emergano le componenti del loro incastro perfetto, di quell’anello mancante – come ha detto il vice campione olimpico di boxe – che li ha resi unici nel fronteggiare queste esperienze studiate ad hoc per lo spettacolo e per l’Isola e la loro vita assieme, edificata sull’impegno civile e sociale e sulla loro famiglia.
Pilastri che li rendono tra i protagonisti della puntata di lunedì 4 aprile. Con la loro storia di genitori di due bambine ad alta prematurità.
- Laura Maddaloni e Clemente Russo: la dura prova per le figlie
- Il racconto toccante di Laura Maddaloni
- Ilary Blasi si emoziona per le parole di Laura
- Clemente Russo: messaggio di speranza
Laura Maddaloni e Clemente Russo: la dura prova per le figlie
Non è la prima volta che Laura Maddaloni, campionessa di judo e personal trainer, si espone: quando Clemente Russo ha avuto fasi alterne, in un normale percorso di sport e di vita, sua moglie ha saputo rammentare sia a lui sia al pubblico l’intensità di una scelta di vita che il boxeur ha saputo rispettare e scegliere anche durante la prova più difficile per un genitore.
In questa puntata serale dell’Isola, la coppia ha deciso di rompere il silenzio su un tema delicato, senza alcuna retorica ma portando la loro testimonianza, il loro vissuto nei mesi al fianco delle loro gemelline nate premature e trasferite immediatamente in terapia intensiva prenatale, a seguito di un parto prematuro resosi indispensabile.
Le loro bambine, Janet e Jane, nate attorno ai sei mesi di gestazione, sono state trasferite dopo il parto in TIN, dove sono rimaste seguite da una equipe specializzata finché non sono state pronte ad iniziare il loro percorso autonomo, da un punto di visto neonatale.
Una lotta che è stata costruita e si è consumata giorno dopo giorno, progresso dopo progresso, anche nei momenti più complicati per Janet. E che Laura e Clemente hanno vissuto insieme, uniti anche dalla presenza della loro primogenita, Rosy.
Il racconto toccante di Laura Maddaloni
In questo confessionale, laura e Clemente hanno permesso che emergesse quanto abbiano conquistato le loro gemelle, Jane e Janet, con una voglia di vivere e una grinta eccezionali per chi osserva dall’esterno ma necessaria per chi è dentro:
“Per noi è stato un percorso molto duro, le gemelline sono nate di sei mesi, una delle due bambine pesava circa 900 grammi. la più piccolina è stata sette mesi in terapia intensiva: un percorso che nessuna mamma dovrebbe fare, nessuna mamma dovrebbe vedere quello che ho visto io. Ero convinta, caparbia che ne sarei uscita e sicura della mia bimba, della forza che ha avuto”.
La sofferenza, l’incertezza avevano spinto Clemente Russo ad abbandonare temporaneamente il ring, a causa della crisi che aveva attraversato il campione in quella fase così debilitante a livello psicologico. Invece Laura lo ha spronato, lo ha invitato a combattere e a tornare a casa con il Mondiale.
“Quando Janet andò in terapia intensiva lui lasciò la boxe, ma io gli chiesi di andare a vincere il mondiale, di fidarsi di me. Se esci da una cosa così forte, dopo restano veramente pochissime cose che possono spaventarti”.
“Quella notte Janet era stata rianimata quattro volte. Io quel Mondiale dovevo vincerlo per lei. E così è stato”, ha spiegato Clemente.
Ilary Blasi si emoziona per le parole di Laura
Evidentemente molto toccata, Ilary Blasi dallo studio ha chiesto a Laura – con molto tatto – che cosa la spaventi oggi, dopo aver affrontato tutto per le sue bambine:
“Non ho mai pensato il peggio. In realtà io ho fatto poco, chi ha fatto tanto è stata Janet. Lei è una forza della natura”. “Le cose che mi spaventano? L’unica cosa che voglio è che le persone a cui voglio bene stiano bene, la salute. Uniti si è più forti, tutto si può raggiungere. Le mie bimbe sono nate con amore, noi qualsiasi cosa facciamo la facciamo con amore e forza”.
Clemente Russo: messaggio di speranza
A dipingere un loro ritratto, ad anni di distanza da quei giorni in TIN, è Clemente Russo:
“Sono tre bimbe spettacolari, tre bimbe forti. Hanno preso pregi e difetti di entrambi. Noi siamo esplosivi, con delle fragilità. Loro sono uguali a noi, chi più e chi meno, ci assomigliano davvero tantissimo”.
Una testimonianza di vita e di fede anche sull’Isola, che mette in comune in un circolo di sostegno reciproco un’esperienza che sosterrà quanti hanno affrontato le medesime sensazioni dietro alla porta della terapia intensiva.
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