Sui binari della rivalità tra la Virtus Bologna e l'Olimpia Milano, con le quali ha vinto 5 scudetti, Dan Peterson è stato intervistato da la 'Repubblica': " La Bologna del 1973 a me pareva la città più bella del mondo: bellezza ovunque e Porelli che mi raccontava ogni angolo dei portici e qualità della vita, amici, cene, serate con la chitarra: e settemila tifosi al palazzetto. Ho ricordi stupendi anche degli anni in cui non vincemmo. Le vittorie pesano di più e allora due le ho scolpite nella memoria: la Coppa Italia 1974 e lo scudetto 1976, a Varese".
La rivalità nello sport è importante: "Quando passai a Milano, la Virtus mi portò via due scudetti. Tornai poi a Bologna ci sono tornato. Messina o Scariolo? Al gioco della torre non ci sto, sono i due più grandi allenatori italiani, due che troveremo presto nella Hall of Fame americana, alla guida dei due maggiori club; sono diversi e hanno carriere infinite, è prestigioso riaverli in Italia".
L'ultima riflessione verte su Teodosic: "E' superiore al 'mio' Richardson, che era un giocatore totale, play, guardia, ala, tiratore, ma anche rimbalzista e difensore. Lui è spettacolo e sostanza, può fare il passaggio fantasioso, ma se occorre una giocata 'normale' in quel momento sceglie questa; è un Picasso nelle mani di Scariolo".