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Commisso: “Questione stadio chiusa? No, ma non metto neanche un penny!”

Fiorentina: Commiso, Barone e Alessandro Ferrari in conferenza stampa commentano l’esclusione del restyling del Franchi dal PNRR sovvenzionato con fondi europei

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Commisso: “Questione stadio chiusa? No, ma non metto neanche un penny!” Fonte: Getty Images

Alle ore 13 di oggi, sabato 29 aprile, era prevista la conferenza stampa del presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Il tema della conferenza verteva “sul tema stadio, alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno visto l’esclusione del restyling dal PNRR sovvenzionato con fondi europei e il rinnovo della concessione per l’uso del Franchi nel 2023/24” riporta Tuttomercatoweb.

Prende subito la parola il dirigente italo-americano: “La cosa bella è che sono arrivato e subito abbiamo vinto la prima partita e siamo in finale di Coppa Italia. Ancora però non è stato fatto niente, sono scaramantico anche io. E ora parliamo di stadio…”.

Successivamente prende la parola il responsabile della comunicazione Alessandro Ferrari, spiegando la posizione ufficiale del club sul tema: “Sullo stadio nel 2019 l’architetto Casamonti ha presentato un progetto per il restyling del Franchi, salvaguardando le scale elicoidali, la Torre di Maratona e la tribuna autorità ma con abbattimento delle curve per avvicinarle. La Soprintendenza ha detto di non essere favorevole a lavori così importanti, al massimo dovevano incidere sul 30-40% del totale. Da quel momento in poi il Comune ha presentato l’area Mercafir come l’unica possibile per costruire lo stadio da calcio. Penso però che quella storia ve la ricordiate tutti, ci sono state riunioni, gruppi di lavoro, fino al bando che vedeva una terza figura, non il Comune, a dare la cifra di 25 milioni di euro come base d’asta. E mancavano altri dettagli come sgombero, bonifica, eccetera. Non abbiamo accettato e da quanto ci risulta il bando è andato completamente deserto. Siamo ad agosto 2020. Allora ci muoviamo fuori Firenze e si arriva a Campi Bisenzio. Che però necessitava di infrastrutture varie, la Città Metropolitana ci fa sapere che non è possibile e quindi l’opzione crolla. Ci viene prospettata anche l’ipotesi per lo stadio Ridolfi, per farci uno stadio di atletica, ma la Regione e il Comune ci dicono che deve rimanere per quell’utilizzo. Si arriva quindi a settembre 2020 e all’ipotesi restyling del Franchi completamente a carico del Comune di Firenze, che aveva ottenuto i finanziamenti dallo Stato Italiano e dall’UE. Quest’ultima però ha negato i 70 milioni di euro circa per lo stadio Franchi, rimane la principale somma assegnata invece dal Governo. Questa è la situazione”.

Prosegue poi Rocco Commisso: “Non mi sono mai voluto infilare nella politica, figuriamoci a 73 anni. Però dico che politica e burocrazia rovinano l’Italia. Per un progetto come il Franchi entrano in mezzo Comune, Regione, Stato ed Europa… Una cosa così in America non si vede. Lì sono tutte questioni comunali, con l’aiuto di chi vuole a fare nuovi stadi. Qualche giorno fa i Tennessee Titans hanno annunciato che il loro stadio costerà 2 miliardi di dollari, di cui la città darà 1,3 miliardi. E il vecchio stadio è del 1999: nell’arco di 24 anni, se ne fa uno nuovo. Negli USA puoi prendere soldi pubblici e gli investitori non pagano tasse su quelli, un beneficio sia per lo Stato che per i proprietari dello stadio. Squadre di calcio, baseball e football sono sempre aiutate perché sanno che altrimenti se ne vanno via, da altre parti. Questa cultura non esiste in Italia. I New York Giants sono andati a giocare in New Jersey! Se tu, paese, non mi aiuti, io me ne vado. Qui non è così, questa è l’Italia. Ma per chi vuole costruire stadi non c’è nessuna opportunità di fare cose differenti se non è accettato dalla politica. Io un po’ lo sapevo, ma non credevo così! Lo vediamo anche in altre città, come Milano o Roma, questa è la rovina dell’Italia. Il Franchi è un monumento? Io non credo… Non è all’altezza di Firenze, forse neanche mia. La città è bellissima, lo stadio no. E non ci aiuteranno mai a fare uno stadio come si deve, in tempo, con i costi giusti, e con il controllo. Questo vuole averlo la politica, anche quello sul futuro della Fiorentina. Io devo accettare certe cose ma nessuno mi può dire che non posso parlare. Se avessero accettato il primo disegno del 2019, forse non era il più bello del mondo, ma oggi magari avremmo finito. E invece adesso come minimo aspetteremo altri 3-4 anni, significano quasi 10 anni miei a Firenze. L’ho detto, non metterò soldi nello stadio: non è mio, è del Comune, è un monumento e se lo fanno loro. Allo stesso tempo però servono risposte, da mesi: dove giocherà la Fiorentina? Nessuna risposta. Quanto costerà l’affitto? Niente. Lo chiedo da quasi un anno…”.

Anche il direttore generale Joe Barone dice la sua: “Una parte importante è lo spazio commerciale e chi la gestisce, quelli dello stadio quando non si gioca. E poi quanto costa e di che durata è il canone dell’affitto. Qui facciamo un progetto molto serio, siamo a oltre 450 milioni totali di investimento sulla Fiorentina. Abbiamo bisogno di risposte, non possiamo essere ostaggi della politica, la Fiorentina non è un giocattolo. Aggiungo che lo studio Archea ha lavorato per mesi su varie opzioni: l’opzione restyling immediato, la Mercafir, Campi Bisenzio, Ridolfi, Campini… Non abbiamo preso un solo rendering o stile”.

Conclude poi Commisso, rispondendo alla domanda “La questione stadio è chiusa?”, per il numero uno della Viola: “”No, mai detto. Però io non metto neanche un penny!”.

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