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Coppa Davis 2023, la resa dei conti Sinner-Djokovic: perché anche questa sfida è decisiva per la classifica ATP

Il tennista altoatesino è in una forte fase di crescita, ma per arrivare ai top 3 deve trovare ancora la continuità giusta per rastrellare punti. E riuscire a replicare la magia di Torino anche a Malaga per l'Italia

Ultimo aggiornamento:

Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Ha preso un aereo da Torino a Nizza, per poi raggiungere Malaga con un volo privato in tempo utile per recuperare (meno dei compagni) e prepararsi a quel che verrà contro l’Olanda, avversaria dell’Italtennis che Filippo Volandri, capitano, metterà in campo in questi quarti di Coppa Davis. Jannik Sinner stavolta c’è ed è rassicurante, confortante addirittura se si riflette sull’importanza del suo ruolo nella squadra e nell’orgoglio quasi patriottico che la Davis sa risvegliare.

Anche in Nole Djokovic che, con famiglia al seguito, ha sempre assunto posizioni forti in questa direzione. Cosa innegabile soprattutto a valle di una pandemia che lo ha visto al centro delle cronache per vicende extra tennistiche con dichiarazioni che hanno spostato il piano da quello strettamente sportivo a politico.

Coppa Davis: atterrati Sinner e Djokovic quasi insieme

Nole è atterrato a Malaga in contemporanea, dopo la finalissima delle ATP Finals, che ci ha suggerito almeno tre cose rilevanti in vista della prossima stagione e forse anche di questi quarti al via della Coppa Davis.

Entrambi accolti a neanche 24 ore dal match di Torino dal Direttore delle fasi finali della Coppa Davis, Feliciano Lopez, all’aeroporto di Malaga hanno assunto atteggiamenti simmetricamente opposti. Un riflesso automatico di quel che sono e che rappresentano anche in pubblico e davanti ai media: i due finalisti si sono anche scambiati due parole in italiano. “Eri stanco in finale?” chiede Lopez a Sinner, che risponde “È andata così, lui (Djoko) è incredibile… io un po’ stanco ma lui ha giocato molto bene”.

Allenamento mattutino

Qualche ora di sonno e stamattina già in campo per riscaldarsi, seguire le sue tabelle ed allenarsi: manco poco alla gara contro l’olandese Tallon Griekspoor, ma non va sottovalutato affatto l’effetto Finals e come sempre, nel suo stile, ha preferito concentrarsi sull’obiettivo finale.

Il direttore ha intrattenuto allo stesso modo Djokovic, posto che l’amico Feliciano lo ha affrontato 10 volte in passato (9-1 in favore del serbo i precedenti), e con lui si è sentito di abbandonarsi a risate e battute assecondato dal campione serbo che con i compagni se la vedrà contro la Gran Bretagna.

Il quadro è allettante, intrigante e assai centrale per gli azzurri che attendono di comprendere che possibilità ha, in questa fase, effettivamente Sinner di poter aspirare ad entrare nella top 3 della classifica ATP: questi quarti aiuteranno a comprenderlo in via definitiva e a inquadrare una sorta di resa dei conti tra l’altoatesino e il serbo. Una replica della finalissima di Torino.

Fonte: ANSA

Djokovic e Sinner dopo la finalissima delle ATP Finals

La formula della Davis

Senza Spagna e Stati Uniti eliminati nei gironi, e la Russia, si gioca a eliminazione diretta: si parte dai quarti, con 8 nazioni presenti e il Canada campione uscente ad aprire il programma. La formula è con due singolari più il doppio sulla distanza dei due set su tre.

Dicevamo di Sinner e dell’Italtennis: si incomincia giovedì, alle ore 10, nei quarti contro l’Olanda dei due singolaristi Griekpoor e Van de Zandschulp.

L’incrocio Sinner-Djokovic, di nuovo

Partiamo favoriti, ma è meglio essere prudenti in vista del dopo che potrebbe replicare quanto abbiamo visto alle ATP Finals. Infatti, se la Serbia dovesse battere nei quarti la Gran Bretagna, priva dell’infortunato Murray, si aprirebbe lo scenario di una semifinale molto interessante.

A Malaga potremmo godere ancora della supersfida che abbiamo seguito in doppia versione a Torino tra Jannik e Nole, un Sinner-Djokovic dalle mille sfaccettatura, tante quanto le versioni in campo. Una sfida ricca, sontuosa e anche allettante che, già nelle premesse, sa molto di resa dei conti.

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