Eppure qualcosa si muove, in quella classifica che al lunedì sigla le gerarchie ATP e che, in questa entusiasmante settimana, celebra l’epopea di un 22enne fino ad ora incomparabile. Mai nessuno come Jannik Sinner e va ribadito e sostenuto, anche se nella top 5 stesa a posteriori di questo ATP Finals di Torino – sempre più spettacolare e intrigante, nota a margine – non si ravvisano effettivi scossoni ai vertici.
Nole Djokovic è sempre lui, costantemente ancorato a quella vetta – piacciano o meno i suoi show – che non intende mollare nonostante la carta di identità potrebbe già generare riflessioni sulle eventuali alternative. Il giovane Carlos Alcaraz può insidiarlo, ma perché non affidare al nostro Sinner l’arduo compito di azzardare e costruire – torneo dopo torneo – i presupposti di crescita?
- La classifica ATP dopo ATP Finals di Torino: Sinner 4°
- Il divario da Medvedev
- La terra rossa e l'appuntamento con il Roland Garros
La classifica ATP dopo ATP Finals di Torino: Sinner 4°
La Coppa Davis è alle porte, come da calendario, e le aspettative su di lui e sugli azzurri crescono soprattutto in termini di resa individuale: Jannik è maturato, regge bene e molto anche a livello mentale e anche contro Rune – giocatore che soffre, è innegabile – ha trovato la concentrazione e la testa per centrare un obiettivo da top player e annunciare che ora c’è. E c’è per davvero tra i top 5 e forse – a pieno titolo – può aspirare a un miglioramento del ranking a stretto giro.
Non si tratta di una chimera, di una mera illusione anche se per l’happy ending siamo ancora in fiduciosa attesa. Se il 2023 ha regalato, soprattutto nella seconda metà della stagione, un Sinner che ha mutato testa – complica anche il cambio passo che deve aver impresso alla sua routine il super coach Darren Cahill – con l’ATP 500 di Pechino e Vienna e questa finale da record delle ATP Finals siamo giunti a sfiorare davvero l’incredibile.
Sinner vincitore su Alcaraz e nuovo numero 4 dopo Pechino
Il divario da Medvedev
Ora, a livello di posizione del ranking, non cambia nulla per Jannik nel day after se non i punti e quel delta che lo avvicina – notevolmente – a 1.100 lunghezze di distanza da Medvedev che lo precede. In poche settimane, in quest’ultimo trimestre della stagione, Sinner ha superato e scavalcato Rune, Tsitsipas e Rublev piazzandosi al 4° posto. Come il più grande, Adriano Panatta.
Il distacco dal predestinato Carlos Alcaraz, oggi n.2, si è ridotto quasi della metà ed è pazzesco considerato quanto raccolto in questi pochi mesi: si è passati da 4.070 a 2.365. Da gennaio, archiviata la Davis e ripartiti con la stagione, l’asticella verrà alzata e l’obiettivo principale sarà la Top 3, ovvero scavalcare il diretto antagonista riuscendo a misurare e a dosare le forze e le energie per non perdere i passaggi chiave.
Una sfida che partirà già dagli Australian Open, considerando quanto e come sia forte in questo torneo del Grande Slam anche Tsitsipas. A Melbourne si può incominciare a mettere da parte quei punti utili ad accorciare le distanze, considerato quanto accumulato la scorsa stagione, ma sarà poi su altri campi l’opera di rimonta ad avere inizio effettivo.
Nei Masters 1000 di Indian Wells e Miami il confronto punti con Medvedev e Alcaraz è decisivo per capire se è lì che Jannik può rastrellare altri punti utili alla causa. Insomma, nei grandi eventi non c’è da sbagliare un appuntamento.
Dopo la vittoria a Vienna
La terra rossa e l’appuntamento con il Roland Garros
Ci potremmo spingere oltre e guardare già alla primavera che apre il ciclo stagionale dei tornei sulla terra battuta: Montecarlo, Barcellona e Madrid, Roma e poi soprattutto Parigi con il Roland Garros che segna un evento fondamentale, uno spartiacque nella stagione, e tra i tornei del Grande Slam.
Forse per allora l’azzurro sarà già oltre le aspettative e graffierà a tal punto da aggiudicarsi la terza piazza, se saprà focalizzarsi su questo importante passo avanti. Infatti non c’è dubbio che al momento a decidere la vetta siano due esponenti di diverse generazioni.
Djokovic da una parte, campione e rappresentante dei big three, e Alcaraz dall’altra, esponente della nuova generazione emergente di scuola spagnola che ha catalizzato gli esperti e ha spodestato Re Nole.
E così anche l’estate e la grande prova che attende Sinner a New York sui campi dello US Open e Flushing Meadows, oltre la metà della stagione, si potrebbe consolidare un risultato.
Jannik può concretamente oscurare il diretto concorrente alla terza piazza della classifica, quel Medvedev ex numero 1 che ha vissuto più di un momento complicato in questa stagione e che, comunque, ha cinque anni più dell’altoatesino. Sarà questione di strategia e di congiunture favorevoli, ma preparare l’assalto al 3° posto parte da gennaio e dagli impegni top della stagione alle porte.