C’era una volta il tennis made in Usa. Ad una crisi evidente a livello di talenti, evidenziata dai numeri (nessun atleta nella top 10 del ranking Atp e nessuno Slam dai tempi di Andy Roddick nel 2003), fa seguito il clamoroso flop della Nazionale nella Coppa Davis 2021.
Il team di Mardy Fish ha infatti mestamente concluso all’ultimo posto il gruppo E vinto dall’Italia davanti alla Colombia. Gli statunitensi hanno infatti perso anche l’ultimo match contro i sudamericani per 2-1, lo stesso punteggio che aveva visto soccombere Isner e compagni al cospetto degli Azzurri, vedendo sfumare il sogno del ripescaggio tra le migliori seconde dopo la sconfitta di John Isner nel secondo singolare contro Galan, mentre Tiafoe, preferito a Opelka, aveva acceso la speranza aprendo il confronto con il successo su Meija. Poi, a giochi ormai fatti, il triste ritiro del doppio, che non è sceso in campo perdendo a tavolino.
Gli Usa sono al comando dell’albo d’oro della Coppa Davis con 32 vittorie, ma l’ultima risale al 2007 e da quell’anno la squadra non ha più raggiunto neppure una finale, dovendosi accontentare di tre semifinali.
Al termine della giornata Fish, nel mirino della critica per la mancata convocazione di Sebastian Korda, finalista alle Next Gen Finals, ha punto il gruppo: “Giocare in Davis deve essere un orgoglio. Ho visto molte squadre giocare con la passione che spero di poter trasmettere ai miei ragazzi. Molte persone hanno sacrificato molte cose per essere qui questa settimana”.