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Coppa Davis, Djokovic: "Siamo motivati ma non sottovalutiamo nessuno"

Nole Djokovic è pronto a prendere parte alla Coppa Davis, competizione che lo scorso anno non si è giocata. Protagonista con la sua Serbia contro Austria e Germania, affronterà all'inizio Jan-Lennard Struff e Dennis Novak.

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Coppa Davis, Djokovic: "Siamo motivati ma non sottovalutiamo nessuno" Fonte: Getty

Da oggi ha ufficialmente inizio la Coppa Davis 2021, una delle settimane più belle del tennis mondiale e che chiude la stagione della racchetta. Il nuovo format ha fatto parecchio discutere soprattutto i tifosi di vecchia data, ma ormai ci siamo. Il torneo vedrà la sua conclusione il 5 dicembre.

Da tenere d’occhio la Serbia, che è stata inserita nel gruppo F con Austria e Germania. Se però gli austriaci saranno senza Thiem e i tedeschi senza Sasha Zverev, la Serbia potrà contare sul proprio campione più splendente, il numero 1 del mondo Novak Djokovic.

Dopo le due debacle in finale allo US Open e in semifinale alle Nitto ATP Finals (entrambe le volte sconfitto dal russo Medvedev) Nole se la dovrà vedere, all’inizio, col teutonico Jan-Lennard Struff e l’austriaco Dennis Novak. Non è neanche escluso che possa prendere parte al doppio, ma questo è ancora tutto da vedere.

Queste le parole del Djoker prima dell’inizio delle ostilità:

“Affrontiamo una nuova sfida insieme e siamo molto motivati. Abbiamo una squadra completa, con uno specialista nel doppio come Nikola Cacic, che è fondamentale per centrare l’obiettivo. Posso anch’io dare un contributo in quest’ultimo caso, ma vedremo come fare. Non possiamo permetterci di sottovalutare nessuno perché in questa Davis c’è poco margine di errore. Siamo dispiaciuti che non vi possa essere il pubblico, ma comunque sono convinto che i nostri tifosi ci seguiranno sempre. Per me è una delle settimane più importanti della stagione […] Per quanto riguarda le tre sedi all’inizio non mi piaceva, ma poi giocando devo dire che non è male. Apprezzo il fatto che quest’anno vi siano tre sedi diverse (Innsbruck, Torino e Madrid, nota di redazione). Ne aggiungerei altre tre, in modo che ogni gruppo si giochi le proprie chance in un luogo differente. Inoltre, cambierei le sedi citate ogni due anni perché sarebbe un buon modo per promuovere il tennis”.

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