Il fuoriclasse del tennis Novak Djokovic in una chat su Facebook ha fatto discutere e arrabbiare molti tifosi in merito al possibile futuro vaccino per il Coronavirus. La collega Amelie Mauresmo ha proposto di porre come condizione necessaria per riprendere a giocare l’arrivo di un vaccino contro il Coronavirus, a cui ricorrere obbligatoriamente. Questa la replica di Nole: “Personalmente, sono contrario alla vaccinazione e non vorrei essere costretto da qualcuno a vaccinarmi per essere idoneo a viaggiare”, sono le parole del serbo, che hanno scatenato una bufera sui social.
Coronavirus: le affermazioni di Djokovic sul vaccino che hanno diviso
“Se diventasse obbligatorio, a quel punto dovrò prendere una decisione. Ho la mia opinione in merito, se poi cambierà ad un certo punto, non lo so. In teoria, nel caso improbabile che la stagione riprendesse a luglio, agosto o settembre, capisco che un vaccino diventerà un requisito necessario dopo la fine della quarantena, ma ricordiamoci che ad oggi non c’è alcun vaccino”.
Secondo gli esperti, un vaccino difficilmente sarà disponibile prima del 2021: è quindi a rischio tutta la stagione tennistica. Per ora Atp e Wta hanno sospeso i tornei fino al 13 luglio.
Il gesto commovente di Djokovic per Bergamo: donazione ospedali Covid
Pochi giorni fa, Djokovic aveva strappato applausi per la sua donazione ad alcuni ospedali del bergamasco, Treviglio-Caravaggio e Romano di Lombardia.
A rivelarlo, senza rendere nota l’entità della somma, comunque ingente, l’ASST Bergamo Ovest. Djokovic, numero uno della classifica Atp e legatissimo all’Italia, dopo aver mandato messaggi di supporto su Instagram nei confronti del nostro Paese è passato alle vie di fatto, aiutando gli ospedali bergamaschi, sottoposto alla fortissima pressione del Coronavirus.
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