Simone Giacchetta, attuale direttore sportivo della Cremonese, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb a margine del Gran Galà del calcio Adicosp a Roma.
Le parole del direttore: “Ricevere un riconoscimento di questo tipo fa piacere a me e alla società, è un onore ritirarlo, ma il merito va a tutta la Cremonese. La Serie A è una categoria nettamente diversa dalla B, confrontarsi con questa realtà non è semplice per una neopromossa che non aveva una base di calciatori consolidati. Abbiamo fatto un inizio entusiasmante come prestazioni, ma avaro di risultati positivi, questo non ci ha demoralizzato anche se la classifica è andata in difficoltà e ora ci troviamo a inseguire una salvezza veramente difficile. Gli ultimi due risultati ci hanno ridato un po’ di sorriso e fiducia, il nostro obiettivo è quello di meritare l’apprezzamento della nostra proprietà e dei nostri tifosi, che voglio ringraziare ancora per il sostegno. Ti fanno riappacificare con il calcio, loro sono sempre lì a incitare e incoraggiare la squadra nonostante non vinca o dia grandissime soddisfazioni, infatti al termine delle gare casalinghe la squadra resta sempre lì sotto la curva per 10-15 minuti per cantare con loro. È un’altra gratificazione, piacere e un altro segno distintivo della Cremonese”.
Giacchetta commenta la differenza della Cremonese tra Serie A e Coppa Italia: “In Coppa Italia abbiamo avuto anche quel pizzico di fortuna che in campionato non c’è stato, magari quando arriva la Cremonese che deve giocare contro il Napoli o la Roma forse qualcuno pensava di avere un turno agevole, facile, mentre per noi c’era la motivazione in più di confrontarsi con queste squadre. Abbiamo dato sempre il 100% e le altre ci hanno preso un po’ sotto gamba, ma abbiamo vinto con merito in entrambe le occasioni. Poi arrivare in semifinale è un risultato storico, questa Fiorentina è una Fiorentina forte, l’abbiamo visto sia in campionato sia in Coppa Italia, ha meno punti in classifica di quelli che meriterebbe per come sta giocando e penso che sia una candidata alla vittoria finale della Conference. Il ritorno sarà difficile, però ci siamo tolti questa soddisfazione”.
In chiusura un commento sulla salvezza: “Non è tutto nelle nostre mani, ma è nelle nostre mani dare il meglio che possiamo. Adesso abbiamo la trasferta di Udine e la gara in casa contro il Verona e sono due gare che potranno dire molto del nostro futuro anche se la classifica attuale non ti dovrebbe permettere di guardare oltre alla gara di Udine. L’imperativo nostro, personale e di gruppo, è dare sempre il massimo e dimostrare che in questa categoria possiamo starci nonostante le enormi difficoltà incontrate non vogliamo essere gli ultimi della classe”.