La 5^ tappa della Dakar fa la selezione in classifica generale, ampliando il divario tra il qatariota Nasser Al-Attiyah e il transalpino Stephan Peterhansel, che scivola a 22’36”.
Lungo i 373 chilometri di prove speciali e 270 di trasferimento tra le dune del deserto dell’Arabia Saudita, la prova ad anello screma i candidati alla vittoria, con il qatariota Nasser Al-Attiyah (Toyota Gazoo Racing) che con il tempo di 4:13.23 ha preceduto di 1’57” lo spagnolo Carlos Sainz (Team Audi Sport) e di 3’44” il francese Stephan Peterhansel (Team Audi Sport); completano la top-5 il saudita Yazeed Al Rajhi (Overdrive Racing) e il francese Guerlain Chicherit (GCK Motorspor). Si è classificato 9^ la leggenda Loeb (Bahrain Raid Xtreme), penalizzato da un incidente nelle ultime fasi e giunto a una ventina di minuti: il suo ritardo sfiora adesso le 2 ore.
Il giudizio di Peterhandsel è lapidario: “E’ stata la tappa fisicamente più dura degli ultimi 10 anni. La tappa non era molto lunga, ma a causa della pioggia si è resa difficoltosa; i continui saliscendi ci hanno fatto subire molti impatti nell’abitacolo. Com’è la macchina attuale? Quest’Audi si differenzia per l’aerodinamica, è una vettura più leggera, sono modificati dettagli nei pulsanti, ora automatici, e questo concentra l’attenzione su guida e direzione, e ha infine minore potenza. Se c’è un rimpianto nella mia carriera? No, è stata intensa e vincente: avrei voluto essere protagonista nel Mondiale di Rally, ma non mi sono spinto oltre qualche prova francese”.