Sedici anni fa Lindsey Jacobellis buttò clamorosamente alle ortiche un oro olimpico già stravinto a Bardonecchia, durante i Giochi di Torino 2006, facendo un numero di acrobazia non necessario sul penultimo salto della finale cadde in modo rovinoso all’atterraggio, si rialzò ma si dovette accontentare dell’argento alle spalle della svizzera Tanja Frieden, che si vide consegnare su un piatto d’argento dalla follia compiuta dalla statunitense un oro totalmente inaspettato.
Oggi quella follia non l’ha ripetuta e ha finalmente conquistato, alla sua quinta Olimpiade, quell’oro a cinque cerchi che finora era l’unico trofeo che le era sempre mancato, a Vancouver 2010 e Sochi 2014 per colpa di altre due cadute e a Pyeongchang 2018 perché finì quarta nella gara vinta da Michela Moioli, che invece oggi, ahinoi, è la principale delusa di giornata. Jacobellis, 36enne del Connecticut, dopo cinque titoli mondiali individuali e uno a squadre e due Coppe del Mondo di snowboard cross, si mette al collo l’oro più agognato battendo la francese Chloe Trespeuch, argento dopo il bronzo di otto anni fa, e la canadese Meryeta O’Dine.
La gioia di Jacobellis, per restare alle fuoriclasse degli sport invernali statunitensi, contrasta con la delusione di Mikaela Shiffrin, per la quale i Giochi di Pechino 2022 si stanno rivelando un vero e proprio incubo: dopo l’uscita alla settima porta del gigante, oggi di porte ne ha fatte due di meno nel “suo” slalom. Ma avrà la prima occasione di riscatto nel superG di venerdì.