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Derby di Genova, Manolo Gabbiadini nella storia

L'attaccante doriano è diventato il secondo miglior marcatore della storia del derby della Lanterna, a meno uno dal record di Bassetto. Un gol e un autorete provocata per mandare ko il Genoa di Shevchenko.

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Derby di Genova, Manolo Gabbiadini nella storia Fonte: Getty Images

Per una notte Genova si tinge di blucerchiato: la Sampdoria fa suo il Derby della Lanterna e liquida con un secco 3-1 il Genoa di Shevchenko.

Nel tris doriano spicca la grande prestazione di Manolo Gabbiadini, autore blitz aereo che ha portato in vantaggio la truppa di D’Aversa nonché firmatario del piazzato spinto in rete dalla deviazione decisiva di Vanheudsen in occasione del terzo gol di marca Samp.

Una notte da autentico dominatore al ‘Ferraris’, al culmine di un momento di forma e fiducia decisamente esaltante per l’attaccante bergamasco, in rete da tre gare consecutive.

Dopo gli squilli contro Fiorentina e Lazio, che tuttavia non hanno portato punti, il 23 blucerchiato ha piazzato la firma decisiva in una gara che ha poi portato i tre punti.

Una rete che lo proietta ad un passo dalla vetta dei marcatori nella storia del Derby genovese: con 4 gol, infatti, Gabbiadini è il secondo marcatore di sempre nella stracittadina ligure.

Superati Mancini e Milito, l’ex Napoli si è portato ad una sola lunghezza dal recordman Bassetto raggiunto solo virtualmente prima che la Lega gli togliesse la paternità del terzo goal derubricandolo ad autorete.

Poco male, comunque, per un calciatore che in quel di Genova sembra aver finalmente trovato la sua dimensione dopo tante sfortune e un discreto girovagare.

La stagione della rinascita, verrebbe da dire: all’ombra della Lanterna, Gabbiadini sembra aver ritrovato fiducia e continuità di rendimento in una fase della carriera che sembra essere quella della definitiva maturazione.

Il culmine di un percorso partito da lontano, precisamente dal settore giovanile (e dalla prima squadra) dell’Atalanta e forgiato dalle esperienze con Cittadella e Bologna.

E proprio i sette goal realizzati nella sua unica annata in rossoblù stuzzicano l’interesse della Juventus che decide di acquistarlo per poi cederlo subito, in comproprietà, proprio alla Sampdoria.

Morale della favola, la casacca bianconera non la indosserà mai ma le sue prestazioni e i 19 gol nel giro di una stagione e mezza gli schiudono le porte per il passaggio al Napoli nel gennaio del 2015.

Anche in questo caso, la partenza è da urlo: insacca 11 palloni in soli sei mesi poi al timone azzurro arriva Maurizio Sarri e il suo ruolo all’interno dell’attacco napoletano si riduce a quello del semplice rincalzo.

Poco, pochissimo spazio che lo conducono verso l’addio: nel gennaio del 2017 sbarcherà in Premier League firmando con il Southampton. Con la maglia dei Saints segnerà 12 gol in 60 partite prima di fare nuovamente le valigie con destinazione il Belpaese.

Dove? Ovviamente alla Sampdoria che lo riaccoglie all’imbocco del 2019. Il resto è pura attualità: in maglia Doria lo score dice 43 gol in 132 partite. L’ultimo dei quali arrivato nella notte più importante e sentita dalla Genova blucerchiata. La notte della svolta. La sua e quella della Samp.

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