ATP Master 1000 Toronto
Grandstand, secondo turno
Berrettini (ITA) | 4 | 3 | – |
Sinner (ITA) | 6 | 6 | – |
Ultimo aggiornamento:
ATP Master 1000 Toronto
Grandstand, secondo turno
Berrettini (ITA) | 4 | 3 | – |
Sinner (ITA) | 6 | 6 | – |
Lampi di Berrettini: li abbiamo viti nel primo set, quando Matteo ha tenuto testa a Jannik sfoggiando la migliore versione di sè. Solo il servizio, in verità, gli è entrato meglio dopo ma a quel punto l’altoatesino aveva preso il volo.
Jannik ha vinto di fisico, di resistenza, di psicologia e di tattica: sapeva cosa fare e quando farlo. Non crolla nelle difficoltà, diventa cinico quando si tratta di archiviare. Sette palle break annullate a Berrettini, a lui ne è bastata una nella fase cruciale: 5-4 Sinner, 30-40 sul servizio del romano.
Messo in archivio il primo set, la partita era già indirizzata. La migliore versione del baby talento azzurro a fronte di un Berrettini che ha fatto resistenza ma – a un certo punto – non ne aveva così tanto. Impressionante la maturità di Sinner, capace di sfruttare ogni fase cruciale. Il dritto è andato ma, ancora di più, gli è funzionato il servizio: chiude con 10 aces, come Matteo.
1 ora e 31 minuti di gioco, buona parte dei quali consumati nella prima parte. Secondo set veloce: 38′ per un 6-3 che racconta esattamente quanto visto. Sinner dominante su una superficie che è maledettamente sua. Ora gli tocca Murray agli ottavi di finale.
La verità? C’è stata poca partita: quando Jannik ha deciso di fare sul serio, Matteo ha capito che a quel livello non avrebbe potuto competere. Comunque bellissimo: un derby che la statistica non aveva ancora incasellato. Grida vendetta Berrettini: capiterà di nuovo, le vie del tennis, a conti fatti, non sono mai finite.
Il gioco 9 è quello che Jannik aveva messo nel mirino: punto focale per chiuderla in due set. Comincia con l’ace numero 9, per far quadrare i conti. Poi infila dritto e rovescio, Matteo fa in tempo a piazzargli una bordata, poi va sotto 40-15. Due match point ma a Sinner basta il primo. 6-3. Jannik avanza al terzo turno.
Serve Matteo, restare in partita significa prendersi questo game e poi il prossimo.
Il primo 15 è di Berrettini. Entra il servizio, suo anche il secondo punto. 30-0 Matteo che ci prende gusto: piazza a ruota il 40 e il punto del 5-3 con cui si riavvicina a Sinner. Jannik se la deve sudare ancora un po’
Sinner a tuttocampo: ha cominciato a variare il gioco, così diventa anche imprevedibile, alterna colpi piazzati, colpi potenti, tocchi che diventano puntelli. La smorza anche, Jannik, Matteo adesso pare in affanno fisico. Non sta più dietro ai cambi di ritmo. 5-2 Jannik.
Jannik la tiene in equilibrio fino al 15-15, ma fa tutto Matteo che infila da Dio con il servizio, poi manda fuori un bolide, infine chiude con la solita potenza che Jannik soffre. 4-2 Sinner
Il tutto per tutto: Berrettini sfonda subito, due volte. Jannik in errore gratuito, poi lo bracca: tre piazzati di fila, Matteo prima va in corridoio poi di lungolinea, 40-40. Due guizzi e Sinner chiude: sta servendo a meraviglia. 4-1 Jannik
Si aggrappa al game, Matteo: che equivale dire che si appende al servizio, si affida al braccio e spara bordate di prima. Jannik un paio non le vede proprio, va sotto 40-0, si rifà con un paio di piazzati, poi Berrettini chiude di potenza. 3-1 Jannik.
Ingiocabile, Sinner così è ingiocabile. Cresce di intensità, la mette sulla velocità e a Matteo restano le briciole. Quattro punti gli bastano e avanzano per il 3-0. Jannik sta scappando.
Però Matteo c’è ancora. Mette la freccia con due ace e arriva a sette. Poi indovina la prima ma quel satanasso s’è ripreso: Jannik indomito, comincia a rispondere facendolo correre, si porta sul 40-40, poi piazza il vantaggio. Solo applausi. Jannik ha infilato 5 punti consecutivi e infila il secondo break della partita. 2-0 Sinner.
Conta tanto, il break di game 10 del primo set: ora Sinner punge e fa male. Quattro punti e il primo game gli entra in tabellone. Conserva facile il servizio: 1-0 Sinner
Il gioco più delicato: Jannik prova a chiudere il set, Matteo cerca di portarlo a oltranza. Anche lui, non eccelso in prima di servizio: Jannik scappa due volte, per un doppio fallo di Matteo e poi di risposta. Si costruisce il set point: non sbaglia. Ha risposto alla grandissima, suo il primo set, 6-4.
Micidiale quando doveva esserlo, Sinner. Tre break in tutto il set, l’ultimo nel momento in cui contava. Dritto in rete di Matteo su pressione dell’altoatesino.
Stavolta l’affondo di Matteo sul servizio di Jannik è concreto: ha capito come fare, il romano. E lo imbriglia. Se ne va 30-0 con la strada spianata dal doppio fallo di Sinner, poi Jannik si riprende tutto con gli interessi. 40-30 con il quarto ace. La chiude con un crescendo. 5-4 Jannik
Stupisce il Matteo riflessivo, non quello tempestivo: sa cosa fare, pensiero-azione in un esercizio simultaneo. A colpi di dritti la può portare avanti bene. Sinner a zero. 4-4
Non benissimo, Jannik, con la prima di servizio: gli è entrata il 61% delle volte ma è – tra i due – quello che soffre di più. Matteo davvero in palla: si bombardano di dritti, ne piazzano uno a testa. Poi Sinner gli rifila tre sassate e sotto rete non si perde via. 4-3 Jannik
Il quinto gioco è stato il più intenso. Ora Matteo cerca di fare alla svelta, sa che le sette palle break già mandate al diavolo sono un fardello. Non lasciarsi condizionare vuol dire reagire psicologicamente: piazza un game in cui Jannik guarda e conta quattro volte i punti di Berrettini. 3-3
Matteo in grande spolvero: è tornato. Di fisico e di testa, infila risposte e si va a prendere le ragnatele, le toglie dagli angoli. Jannik in affanno, sotto 40-0: tre break point, prova a uscirne, il romano gli risponde ma Sinner di più.
Prima palla break annullata perché Matteo la manda in rete, medesima sorte per la seconda perché Jannik spacca nello scambio. Viene fuori dalle difficoltà, l’altoatesino: è un punto di forza che ha, venirne via e basta, perché lo sa fare. Spegne anche la terza gioia potenziale di Matteo: sale in cattedra lui ma si anima anche il game.
Matteo si riprende un break, il quarto del gioco: Jannik glielo toglie, quarta volta. 40-40.
Jannik scappa e Matteo torna sotto: scambi senza esclusione di colpi: due di fila li trova Sinner, angoli e incroci. E gli ace li sa piazzare anche Sinner. 3-2 Jannik.
Prova di forza di Sinner: guarda Matteo a testa alta e gli prende le bordate. Se ne va 30-0, l’8 Atp, un intervallo col dritto non basta al romano. Due palle break di Jannik: la prima non gli basta e Matteo il secondo ace lo infila. La seconda nemmeno, Berrettini si aggrappa alla prima e ribalta tutto. In vantaggio ci va lui: con la dinamite nel braccio dice a Jannik che tanto facile non sarà nemmeno per lui. 2-2
Gira a meraviglia anche il servizio di Jannik che si aiuta con la prima e comincia a colpire in lungolinea. Game rapido, Matteo non l’ha vista mai. 2-1 Sinner
Jannik smorza il servizio di Matteo, poi si galvanizza. Suo il primo 15, per Berrettini è una sveglia: arriva il primo ace e si porta dietro tre punti in sequenza. Game veloce, è quello a cui deve puntare Matteo in servizio. 1-1
Di prepotenza, Jannik prova a infilare il corridoio ma va largo, Berrettini trova il colpo fortunoso per la mini fuga, il ritorno di Jannik dura un gioco, poi Matteo piazza un drittone e si prende due palle break.
Sinner s’aggrappa a servizio e rovescio, le annulla entrambe. Ai vantaggio ingrana Jannik, due punti infilati di netto. 1-0 Sinner.
L’altro obiettivo di Sinner a Toronto: blindare il posto tra gli 8 delle Nitto ATP Finals di Torino (dal 12 al 19 novembre). Con 3.175 punti conquistati da gennaio, Jannik è sesto nella Race dietro Alcaraz, Djokovic, Medvedev, Tsitsipas e Rublev.
Jannik e Matteo si stanno scaldando. La prima di servizio è di Sinner, Matteo in risposta.
I precedenti nei derby italiani giocati da Berrettini e Sinner, considerando i tornei ATP ed escludendo Challenger e ITF parlano chiaro: Jannik conduce 8-0, non ha mai perso contro un connazionale. Matteo viaggia sul 7-4.
30 posizioni di differenza: il numero 38 contro il numero 8. Ranking e andamento dell’ultimo periodo non lasciano dubbi di sorta. Jannik è l’uomo da battere.
5 anni di differenza: Berrettini sbocciato tardi rispetto a Sinner ma vivono entrambi un momento magico. Jannik per imporsi, Matteo per tornare tra i grandi.
Il dritto di Berrettini contro il rovescio di Sinner :dirla in oche parole è dirla proprio così. Parlerà il campo: comunque vada, sarà una notte italiana da ricordare.
Jannik è entrato in tabellone dal secondo turno. Matteo no: ha dovuto fare il fenomeno contro il francese Gregoire Barrere. 6-4 6-3 in una gara mai in discussione.
Matteo Berrettini contro Jannik Sinner: un match che non voleva saperne di prendere vita
Il romano e l’altoatesino, lo stesso campo l’avevano condiviso solo in doppio, giocando un paio di gare in ATP Cup a inizio 2022 (entrambe vinte).
Prima osservazione: il cemento. Quando poi è veloce, Sinner gongola. Sei dei sette titoli ATP conquistati sul duro (Berrettini nemmeno uno).
Se per Matteo vale il servizio, per Jannik vale – speculare e contraria – la risposta: se riuscisse a far partire lo scambio sui turni di battuta del romano può provare a fare un gioco di braccia e di testa. Può sfiancarlo.
Fondamentale reggere in difesa per allungare gli scambi e far muovere Berrettini lateralmente il più possibile.
Infine Sinner ha bisogno di chiudere Berrettini nella diagonale di rovescio, impedendogli di girarsi sul dritto.
Il servizio può cambiare tutto e sovvertire ogni previsione. Berrettini è un Big Server: se gli gira il braccio e gli entra la dinamite, allora Jannik, abbiamo un problema nonostante sia Sinner uno dei tennisti migliori in risposta.
Altro aspetto fondamentale: lo slice sulla diagonale del rovescio, quella che rischia di creare più difficoltà all’attuale n°38 del mondo. Più volte si è visto Sinner andare fuori giri o tirare direttamente a rete quando affrontava degli slice tenuti bassi e quello di Berrettini è uno dei più efficaci del circuito.
Altra opzione: invitare Sinner a rete. Sfruttare la palla corta per mettere in difficoltà Jannik .
Il match non comincerà prima delle 23.20.
Derby azzurro al secondo turno dell’ATP Master 1000 di Toronto tra Matteo Berrettini, che ha eliminato Gregoire Barrere in due set all’esordio, e Jannik Sinner, testa di serie numero 7. Tra i due italiani non ci sono precedenti.
A chi rivolgersi per avere un servizio affidabile
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