Stavolta forse ci siamo per davvero: Jannik Sinner e Matteo Berrettini di fronte in una partita ufficiale, cosa mai accaduta prima nel circuito ATP. Insieme hanno condiviso diversi appuntamenti con la maglia della nazionale, tanto in Davis Cup quanto in ATP Cup, condite anche da due vittorie in doppio nel gennaio del 2022, ma stavolta sarebbe tutto diverso.
La sfida tra le due punte di diamante del tennis azzurro stuzzica la fantasia di tutti gli appassionati da almeno un triennio e a Toronto potrebbe finalmente andare in scena, con la giornata di mercoledì 9 agosto (a meno che non venga anticipato il match di un giorno, ma dipenderà dall’evoluzione delle gare) che potrebbe a suo modo fare la storia recente della racchetta tricolore.
- Dipende esclusivamente da Matteo
- Due stili all'opposto
- Il dritto di Berrettini contro il rovescio di Sinner
- Tabelloni a confronto
- La vecchia guardia
Dipende esclusivamente da Matteo
Dipenderà tutto da quel che farà Matteo contro il francese Gregoire Barrere, numero 59 del ranking mondiale, l’avversario che il sorteggio gli ha riservato al primo turno.
Sinner potrà mettersi comodo sul divano della lounge canadese e godersi la partita: essendo testa di serie numero 7 del torneo godrà infatti di un bye al primo turno, potendo così mettere già nel mirino la sfida del round successivo. Dove l’Italia intera spera che possa approdare anche Berrettini.
Due stili all’opposto
Non si sono mai affrontati prima, e non si sono mai professati necessariamente troppo amici, benché stimatissimi rivali e colleghi. Sinner e Berrettini sono due ragazzi diversi nella forma e nel carattere, ma che in qualche modo hanno dato e continuano a dare straordinario lustro al tennis italiano, che prima di loro ha trascorso decenni difficili, all’ombra del settore femminile (ormai i ruoli si sono invertiti) e in generale dei grandi campioni esteri che hanno infiammato i campi di tutto il mondo a cavallo del nuovo millennio.
La rivalità tra i due è all’apice già da qualche anno e se Berrettini fino a un anno fa era il numero uno indiscusso del tennis italiano, adesso i valori si sono rovesciati, complici anche i continui problemi fisici con i quali il romano ha dovuto fare i conti dalla scorsa estate.
Il dritto di Berrettini contro il rovescio di Sinner
Il ritorno sull’erba ha lasciato in eredità sensazioni positive, ma è sul cemento nordamericano che Berrettini dovrà confermare di essersi lasciato i problemi alle spalle. Sinner, che a sua volta non gioca dalla semifinale di Wimbledon, persa contro Djokovic, tra Canada e USA cerca risposte importanti: il cemento è la superficie che predilige e la volontà è quella di provare a spingersi quanto più lontano, inserendosi nella lotta per portare a casa i titoli in palio tra Toronto, Cincinnati e Flushing Meadows.
Il dritto di Berrettini contro il rovescio di Sinner: i fan di tutta Italia da anni non aspettano di vedere altro.
Tabelloni a confronto
Il tabellone sorteggiato nella notte italiana tra venerdì e sabato ha avuto in serbo altre sorprese: al terzo turno potrebbe scapparci infatti un altro derby, con l’eventuale vincente della sfida tra Sinner e Berrettini che potrebbe ritrovarsi a sfidare Lorenzo Sonego, che debutterà contro Andy Murray e poi (presumibilmente) dovrà superare lo scoglio Auger-Aliassime.
Ai quarti poi difficilmente si scapperà da uno dei rivali più temibili, vale a dire Stefanos Tsitsipas, mentre l’eventuale semifinale potrebbe portare in dote nientemeno che il numero uno al mondo, Carlos Alcaraz.
Sulla carta è più abbordabile la parte bassa del tabellone, quella dove è finito Lorenzo Musetti, che debutterà contro il giapponese Nishioka e che potrebbe sfidare nei quarti la testa di serie numero 2, Daniil Medvedev.
A Toronto non partecipa al torneo Novak Djokovic, che ha dato appuntamento ai suoi tifosi direttamente a Cincinnati. Mancherà anche Pablo Carreno Busta, il vincitore della scorsa edizione, che sta attraversando un periodo difficile dopo i fasti della scorsa estate.
La vecchia guardia
A proposito di periodi difficili: Dominic Thiem non vince un torneo dal 2020, quando trionfò proprio agli US Open coronando il sogno di vincere uno slam. Da allora il mondo attorno all’austriaco s’è incrinato, e non c’è stato più modo di cambiare il corso degli eventi.
Fino a questo fine settimana, dove sulla terra di Kitzbuhel la “pantera” ha ritrovato la verve dei giorni migliori: le vittorie in rimonta contro Zhizhen, Rinderknech e Djere, con ben 5 match point annullati agli avversari e una girandola di emozioni a ogni singolo incontro, l’hanno catapultato in finale, dove nella giornata di sabato affronterà l’argentino Sebastian Baez con l’obiettivo di tornare ad alzare un trofeo.
E far meglio di quanto fatto da Stan Wawrinka la scorsa settimana a Umago, battuto proprio in finale (con tanto di lacrime al momento della premiazione) da Alexej Popyrin. La vecchia guardia non vuol mollare: provare per credere.