Non gioca da tre settimane, ma di Jannik Sinner si sente sempre parlare. Un po’ perché da numero uno conclamato del tennis italiano non si può fare a meno di puntare i riflettori sull’altoatesino, prossimo al compimento dei 22 anni (il 16 agosto, si spera, sarà festa a Toronto) e pronto a vivere un mese abbondante di grandi sfide sul cemento nordamericano.
Un po’ perché il tennis piace tanto alla gente, specie ora che l’Italia è tornata nel giro dei grandi con i vari Berrettini, Sonego, Musetti e gli altri giovani in rampa di lancio, e c’è sempre qualcosa per cui valga la pena spendere qualche minuto a parlare della racchetta.
Sinner, come detto, non gioca da metà luglio: la semifinale persa contro Djokovic a Wimbledon è stata l’ultima partita disputata in stagione, e la prossima arriverà non prima di mercoledì 9 agosto, dal momento che Jannik ha ricevuto un bye al primo turno nel Masters 1000 di Toronto (il sorteggio è previsto nella notte italiana tra venerdì e sabato).
Jannik e il “suo” cemento
La scelta di non disputare tornei sul rosso nell’estate europea, rinunciando a difendere il titolo conquistato nel 2022 a Umago, si spiega con la necessità di recuperare energie fisiche e mentali dopo una primavera intensa e in virtù soprattutto di un mese di gioco ad alti livelli sull’erba nel quale Sinner ha speso tantissimo.
Dopotutto è il cemento la superficie che il tennista allenato da Simone Vagnozzi sente più sua, e in Nord America troverà pane per i suoi denti, come spiegato proprio dal tecnico alla vigilia del debutto a Toronto.
Le parole di Vagnozzi
Giocatore di ritmo e pressione, Sinner, che sul cemento può esaltarsi. E Jannik, dopo Parigi, è diverso: più sicuro dei suoi mezzi. Le parole del coach:
Abbiamo lavorato tanto per arrivare preparati a questi appuntamenti estivi. Sul cemento il rimbalzo della palla è costante e per un giocatore di ritmo e pressione come Jannik ciò rappresenta un indubbio vantaggio. Il segreto per arrivare lontano è lavorare duramente ogni giorno, specie in palestra: a livello fisico e atletico i progressi sono stati evidenti, ma c’è ancora molta strada da fare per raggiungere il top. Dopotutto il livello medio si è alzato: oggi non basta giocar bene per vincere una partita, serve una forma fisica al top e una grande abilità tecnica, perché non esistono più partite facili e scontate. Dopo Parigi però ho visto uno Jannik diverso, più sicuro dei suoi mezzi e più felice di giocare.
Verso le Atp Finals
A Toronto Sinner proverà a blindare quel posto tra i magnifici 8 delle Nitto ATP Finals di Torino (dal 12 al 19 novembre) che ad oggi appare decisamente a portata di mano. Con 3.175 punti conquistati da gennaio in poi, il tennista di San Candido è attualmente sesto nella Race alle spalle di Alcaraz, Djokovic, Medvedev, Tsitsipas e Rublev (questi ultimi due lo precedono di una novantina di punti appena).
E, a parte Rune, che insegue a 3.025 punti, l’ottavo della graduatoria è Ruud che è distante 695 punti. Per vedere Jannik fuori dai primi 8 dovrebbe succedere un mezzo cataclisma, e la partecipazione alle Finals potrebbe risultare blindata ben prima degli US Open, sfruttando appieno i tornei di Toronto e Cincinnati.
I suoi 3.175 punti in tre occasioni negli ultimi 10 anni sarebbero già stati sufficienti per consentirgli di qualificarsi senza doverne raccogliere di ulteriori, mentre la media è di poco superiore ai 3.500 punti (per arrivare alla soglia basterebbe arrivare in semifinale a Toronto o Cincinnati, o centrare i quarti a Flushing Meadows).
E tutto questo al netto di possibili infortuni tali da impedire ai giocatori qualificati di poter partecipare al torneo (lo scorso anno Alcaraz fu costretto al forfait).
La sete di riscatto
Sinner torna in Nord America con la voglia di provare a fare meglio rispetto al 2022, quando a Toronto e Cincinnati vide la sua corsa arrestata già agli ottavi: in Canada fu Pablo Carreno Busta (che poi a sorpresa vinse il torneo) a estrometterlo dai giochi, a Cincy toccò ad Auger-Aliassime batterlo in rimonta e costringerlo alla resa.
Poi agli US Open le cose andarono un po’ meglio, col rammarico del ko. nei quarti di finale per mano di Alcaraz, con Sinner avanti 2-1 nel punteggio.
L’obiettivo dell’altoatesino è di provare a fare un po’ più di strada nei due tornei che precedono l’ultimo slam della stagione, anche per provare ad avvicinare il quartetto composto da Ruud, Tsitsipas, Rune e Rublev che oggi nel ranking è distante un migliaio di punti, provando a migliorare l’attuale ottava posizione che resta la migliore mai toccata in carriera.
A Toronto l’Italia schiererà altri quattro giocatori: Musetti, Berrettini e Sonego sono già inseriti nel main draw, Arnaldi dovrà provare a entrarci passando per le qualificazioni.