Fukuoka, Giappone. Giorno 6. Il Setterosa è di bronzo. Le Azzurre di Carlo Silipo si sono accollate l’onore. Hanno sostenuto il peso della pallanuoto italiana perché quando il cuore si sobbarca lo sforzo, l’ostacolo non fa più paura e diventa una suggestione.
16-14 all’Australia: sono acque ostili, quelle della Marine Messe Hall, per un tempo limitato. Il secondo parziale è un monito: le aussies tornano di prepotenza per riaprirsi un varco. Azzerano lo scarto minimo (primo tempo 5-4), all’intervallo è 10-10. Poi, dentro lo spauracchio, Roberta Bianconi (5 reti a referto, mvp) e compagne fanno come Bernard Moitessier quando diventava una questione di sopravvivenza.
Braccia d’acciaio, il fiato delle sommozzatrici, dominio e controllo. È un bronzo pennellato di oro sporco: il Setterosa valeva il primo posto. Più i rimpianti o più l’incanto? Coi ripensamenti si vive peggio.
Dove ti volti, trovi l’Oriente profondo. Alle porte del Kyushu, Fukuoka fa gomito a gomito con la Corea: ce ne sono, di coreani. In ogni periodo dell’anno. E cinesi: ci sono anche i cinesi. Fanno i turisti tra Hakata, la parte più commerciale della città che si adagia su un vecchio centro mercantile, e Tenjin. Da meta culturale, Tenjin, è diventata un eccitante da sovradosaggio per gli shoppinghisti compulsivi.
C’è un’apertura diversa, a Fukuoka, rispetto a una buona parte del resto del Giappone: per i nipponici è località d’appoggio, ci fanno tappa per muoversi verso le aree “naturali”, come Kyushu o la vicina Kagoshima. Quelli che arrivano dall’Italia, ti parlano di ramen e di pesce, di paesaggi acquatici e dell’orografia mozzafiato. La verità è che a stenderti sul serio è l’efficienza dei trasporti pubblici: un altro modo è possibile.
Il resoconto di batterie e semifinali: com’è andata all’Italia
Tarda mattinata, il morale è più alto. Il Setterosa ha fatto da termostato: ha indirizzato l’umore. Poi la botta di adrenalina arriva alla fine.
Simona Quadarella si qualifica per la finale degli 800 stile libero: sesto crono assoluto. Sensazioni in stand by: nell’atto conclusivo di domani Katie Ledecky farà gara a sé. Sussurrato: Simona per il podio? Solito discorso: se rasenta la perfezione non c’è nemmeno bisogno di stare troppo a guardarsi a destra o a sinistra. Quadarella ha nelle braccia un tempo migliore dell’8’21’’65. Concorrenza agguerrita perché Li Bingjie, Erika Fairweather, Ariarne Titmus e Lani Pallister non sono a Fukuoka per fare le comprimarie. Dipende tanto da lei e un pochino dalle altre.
L’Italia che non sfonda è quella dei 100 farfalla. Federico Burdisso e Piero Codia sono lontani dai migliori dei mondi che bazzicano gli altri. Un ventesimo e un ventunesimo posto non possono soddisfarli. Manca lo sprint, il cambio passo, la tenuta. È anche una questione di condizione che andrà analizzata nel post: vale per loro ma, in senso lato, per una buona parte dei colleghi.
Abbozza un sorriso Margherita Panziera: non lo accentua, però. Il pass per la semifinale nei 200 dorso era l’obiettivo minimo ma il2:10.90, undicesimo crono assoluto, rischia di trasformarlo in obiettivo massimo. Male i primi 100, nei 50 successivi s’è un po’ ripresa, gli ultimi 50 sono stati il viaggio che le è riuscita di più.
Leonardo Deplano in semifinale nei 50 stile libero: brutto ingresso in acqua, per una distanza tanto risicata è il dettaglio che fa la differenza. 14esimo con margini di miglioramento: la finale è disegno ambizioso ma difficile. Non ne aveva, invece, Lorenzo Zazzeri: deve ritrovare ritmo e intensità, per lui già esserci è stato un traguardo.
Bene la 4×200 stile libero maschile: tra molti avversari in formazioni da panchina, l’Italia ha fatto il suo e lo ha fatto col piglio giusto. Non illuda il terzo tempo assoluto ma Marco De Tullio, Matteo Ciampi, Filippo Megli e Stefano Di Cola (che si sono guadagnati sulla carta la possibilità di giocarsela fino alla fine nel quartetto speculare) ci sono piaciuti. La staffetta si lascia aperte delle porte: non sarà un eventuale podio a decretarne successo o sconfitta ma la prestazione.
Il programma di venerdì 28 luglio
13.02
100 stile libero femminili, finale
Nessuna italiana in gara
13.09
100 farfalla maschili, semifinali
Nessun italiano in gara
13.20
200 dorso femminili, semifinali
Margherita Panziera
13.40
50 stile libero maschili, semifinali
Leonardo Deplano
13.49
200 rana femminili, finale
Nessuna italiana in gara
13.59
200 dorso maschili, finale
Nessun italiano in gara
14.08
50 farfalla femminili, semifinali
Nessuna italiana in gara
14.24
200 rana maschili, finale
Nessun italiano in gara
14.40
4×200 stile libero maschile, finale
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