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Diritti tv serie A, il Quirinale stoppa il Governo su emendamento Lotito

L’emendamento, che ha avuto come primo firmatario il presidente della Lazio Lotito, mira alla proroga da 3 ai 5 anni dei diritti televisivi del calcio: ma la scelta continua a far discutere

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

L’emendamento delle polemiche: il mondo del calcio deve fare ancora una volta i conti con i diritti televisivi che negli ultimi anni sono diventati la partita principale su cui si gioca il futuro delle società italiane. Nei giorni scorsi il presidente e senatore, Claudio Lotito, è stato il primo firmatario di un emendamento al Decreto Milleproroghe approvato in Senato che prevede la possibilità di prolungare il contratto di Dazn fino al 2026.

Diritti televisivi, l’emendamento proposto da Lotito

In un momento in cui le società di calcio della serie A fanno i conti con una situazione economica piuttosto complicata, il presidente della Lazio Claudio Lotito si è atto portavoce di un emendamento che mira a estendere il contratto dei diritti televisivi attualmente in essere fino al 2026 che assegnano a Dazn tutta la serie A e a Sky tre gare a giornata e che dovrebbe avere naturale scadenza nel 2024 così come previsto dalla Legge Melandri. Il nuovo limite è stato già modificato a 5 anni ma la proroga chiesta da Lotito mira ad allungare il contratto già esistente.

Emendamento Lotito: arrivo lo stop dal Quirinale

Secondo quanto scrive il Corriere della Sera, dal Quirinale sarebbe arrivata una telefonata al Governo per rivedere la questione per ragione di merito e metodo. Una telefonata che mette l’esecutivo di fronte ad una scelta piuttosto inaspettato visto che sul tema la maggioranza si era dimostrata piuttosto compatta sul tema.

Diritti televisivi: le voci contrarie di Gravina e Abodi

Sul tema anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi, non era sembrato particolarmente caldo: “Tutto ciò che aiutata a migliorare i fatturati da parte mia sarà sempre sostenuto. Il Parlamento è sovrano, mi auguro che l’effetto possa essere positivo anche se non ne condivido il percorso”. Secondo il Corriere dello Sport, anche il presidente della Figc Gabriele Gravina non sarebbe particolarmente contento di questa situazione con la Federazione che ritiene controproducente una mossa che sarebbe stata studiata solo per il fiore di ricevere offerte al ribasso nel prossimo bando, in un momento in cui il mondo del calcio dovrebbe invece attivarsi per riuscire ad aumentare i ricavi.

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