No, non è un Sarri bis. Ma la prosecuzione di un rapporto che non si è mai interrotto. La pensano così Lotito e lo stesso allenatore, che, dopo le polemiche per la prima presentazione saltata, parla per la prima da quanto è tornato sulla panchina della Lazio. Il Comandante svela il motivo per cui a marzo 2024 rassegnò le dimissioni e spiega come ha reagito alla notizia del blocco del mercato.
- Lazio, (finalmente) parla Sarri: la precisazione di Lotito
- Sarri svela i motivi che lo spinsero a dire basta
- Come il tecnico ha accolto il blocco del mercato
- Lotito all'attacco “sull'indice di stupidità”
- Lazio in vendita? Partono le denunce
Lazio, (finalmente) parla Sarri: la precisazione di Lotito
È il presidente Lotito a prendere subito la parola e a specificare che la storia con Sarri in realtà “non si è mai interrotta. Sono state situazioni contingenti che hanno causato l’avvicendamento, anche per motivi di carattere familiare. In mister ha fatto una scelta che abbiamo accettato, ma ci siamo lasciati con un arrivederci”.
Il numero uno della Lazio continua: “La scelta di Sarri è una scelta fatta col cuore, con l’affetto, con la stima nei confronti di un uomo che ha dato molto al calcio e che può dare ancora tanto, perché è un maestro di calcio”.
- Lazio, (finalmente) parla Sarri: la precisazione di Lotito
- Sarri svela i motivi che lo spinsero a dire basta
- Come il tecnico ha accolto il blocco del mercato
- Lotito all'attacco “sull'indice di stupidità”
- Lazio in vendita? Partono le denunce
Sarri svela i motivi che lo spinsero a dire basta
Il tecnico di Figline Valdarno torna al post Lazio-Udinese, a quelle dimissioni che sollevarono un polverono. “I problemi personali erano superiori a quelli professionali e, quando succede questo, le normali difficoltà professionali non le sopporti più”. Si riparte con le difficoltà di un mercato bloccato.
“Le possiamo sfruttare in maniera negativa creando abili o in modo positiva rafforzando il gruppo. Siamo una squadra reduce da due settimi posti e abbiamo bisogno di miglioramenti che non sono possibili tramite mercato: non dobbiamo più pensarci. Dobbiamo crescere attraverso il lavoro. Con umiltà e convinzione”.
Come il tecnico ha accolto il blocco del mercato
Non ci gira intorno, Sarri. E confessa: “Il presidente mi aveva fregato. Ma ormai la decisione di tornare era presa. E lasciare per la difficoltà del mercato mi sembrava brutto nei confronti di tutti. È stata un’arrabbiatura di un’ora e poi ho pensato subito al futuro”. L’allenatore chiarisce un’altra questione.
“Non è vero che sono tornato perché non avevo ricevuto altre proposte. Ho trattato con quattro squadre di Serie A, con un club arabo e pure uno sudamericano. Ma ho scelto la Lazio per il legame che sento con la società, con l’ambiente. Poi sì, ci sono delle difficoltà da affrontare, ma quelle fanno parte di un percorso”.
Lotito all’attacco “sull’indice di stupidità”
Lotito ricostruisce cosa ha portato allo stop del mercato. E si scalda. “L’indice di liquidità fu istituito otto anni fa quando il Parma saltò a campionato in corso proprio per evitare altre situazioni del genere. Monitorizza ricavi e costi a breve, entro l’arco del campionato e la fotografia della società viene effettuata al 31 marzo, quando magari al 30 giugno una società potrebbe avere tutt’altra situazione”.
Il patron all’attacco: “Altro che indice di liquidità, lo chiamo l’indice di stupidità: la Lazio è l’unico contribuente in Italia che negli ultimi 20 anni ha pagato la rata del Fisco con 6 mesi di anticipo. Poi paghiamo 15 milioni all’anno per la legge sul Covid che ha salvato il calcio e spendiamo circa 6 milioni per la squadra femminile che alcuni club come il Napoli non hanno. Parecchie squadre che hanno 500, 600, 700 milioni di debiti e hanno l’indice di liquidità a posto perché hanno spostato l’indice da breve a medio termine. La norma è stata abolita dal primo luglio, ma è stata usata per il mercato estivo con la fotografia scattata al 31 marzo. Un fulmine a ciel sereno”.
Lazio in vendita? Partono le denunce
Altro argomento caldo. Lotito nega che il club sia in vendita: “Non ho ricevuto offerte per la Lazio. Ho presentato anche una denuncia alla Procura della Repubblica, perché si configura il realto di aggiotaggio. Si tratta di notizie totalmente infondate”.
Il patron sottolinea che “sono solo fantasie di qualche soggetto che ha interesse a strumentalizzare la situazione, a creare problemi. Io non consentirò a nessuno di creare problemi alla società, che è quotata in borsa”.