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Djokovic, altro che ritiro, l’avvertimento a Sinner e Alcaraz: “Obiettivo Los Angeles 2028”. Poi il terribile retroscena sugli esordi

Nel corso di un’intervista con un podcast in Serbia, Nole ha confessato la sua voglia di provare a essere presente anche alla prossima edizione dei Giochi Olimpici

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

Altro che ritiro, il bacio alla terra rossa del Roland Garros sembrava un messaggio di addio a uno dei campi che hanno segnato la sua carriera. Invece Novak Djokovic ha tutta l’intenzione di andare avanti, forse in maniera diversa e con uno sguardo incentrato quasi esclusivamente con gli eventi che mettono in risalto la bandiera della Serbia.

L’obiettivo Los Angeles 2028

L’oro di Parigi 2024 è stato la chiusura di un cerchio per Djokovic. L’unico successo che mancava a una carriera stellare è arrivato proprio sulla terra di Parigi in una finale contro Alcaraz in cui per molti era sfavorito. Invece i Giochi olimpici gli hanno consegnato il Golden Grand Slam che il serbo aveva messo nel mirino da tanto ma che per un motivo o l’altro gli era sfuggito.

Ora nel corso di una lunga intervista a un podcast serbo, in cui Nole ha parlato anche del suo rapporto con Federer e Nadal, Djokovic rivela le sue intenzioni: “Amo il tennis e continua a piacermi ogni volta che prendo la racchetta ta le mani. Se non avessi questa passione e questo desiderio di competere non avrei continuato, ma ancora mi piace scendere in campo e vincere. Ora la cosa che mi motiva di più sono i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Anche rappresentare il mio paese e giocare gli Slam sono un obiettivo, ma soprattutto i Giochi”. Obiettivo importante visto che in California nel 2028 per Nole gli anni saranno 41.

L’avvertimento a Sinner e Alcaraz

La seconda parte della carriera di Novak Djokovic potrebbe dunque essere molto diversa rispetto al passato. Non ci sarà la voglia e l’ossessione di mantenere la classifica né quella di partecipare a tutti i tornei. Gli ultimi sei slam sono stati esclusivo appannaggio di Sinner e Alcaraz che dall’inizio del 2024 si sono spartiti i bottini più grossi con tre vittorie a testa. Ma anche a Wimbledon, Djokovic rappresenterà un problema e una mina vagante per tutti,. Fisicamente non ha mai avuto grossi problemi, non ha niente da perdere e senza gli impegni di tutti i tornei del circuito potrebbe rappresentare un problema anche per i due astri nascenti del tennis mondiale.

La terribile rivelazione sugli esordi

Si dice spesso che il tennis è uno “sport per ricchi”, una definizione che forse non è più vera come in passato ma Djokovic nel corso del podcast “Neuspjehprvaka” fa una rivelazione importante: “Per giocare negli USA all’inizio della mia carriera servivano circa 5mila dollari, una cifra importante per la mia famiglia. Per mio padre trovare quella somma era impossibile e si è dovuto rivolgere a dei famosi usurai criminali, gli unici disposti a fare questi prestiti mai con un interesse altissimo. Erano tempi molto duri e ci sono tante storie che non si possono raccontare. Ci sono stati inseguimenti in auto e altre cose mentre cercava un modo per cavarsela. Alla fine ce l’ha fatta a restituire tutto ma è stato difficile, sono storie che anche io all’inizio non conoscevo”.

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