A La Gazzetta dello Sport, Stefano Domenicali ha fatto il punto sul 2021 della Ducati in MotoGP: “Non c’è alcun rammarico, sono totalmente soddisfatto da come abbiamo finito — racconta l’a.d. Ducati —. Per un’azienda come noi, lo scopo più importante è sviluppare tecnologia da portare sui modelli da strada. E credo che mai come quest’anno siamo riusciti a fare una moto, parlo della Panigale, così vicina a quella da gara. Avevamo già la migliore sportiva, l’abbiamo migliorata. Poi, è chiaro che tutte le marche in MotoGP puntano al Mondiale: quello piloti è il più prestigioso, e l’ha vinto giustamente Quartararo, perché è stato bravo e costante tutta la stagione, non ha sbagliato quasi mai.
Ma con gli occhi del costruttore, finire con un podio tutto Ducati, come mai nella storia, ha un valore enorme, confermato dal miglior tempo nei test di Jerez in ottica 2022. Questa, ingegneristicamente, diresti che è la derivata, che indica il futuro, mentre il valore assoluto indica il presente: quindi direi che è una derivata di uscita molto positiva. Alcune occasioni perse, qualche errore di Pecco, qualche stranezza in alcune gomme non riescono a rattristare un grande 2021. Sia io sia Gigi Dall’Igna giudichiamo questa la migliore stagione di sempre”.
Per il prossimo anno, la Ducati conta molto su Bagnaia: “Pecco ha finito in una forma strepitosa – ha aggiunto Domenicali -, è il pilota che ha fatto meglio nella seconda parte di stagione. Ha impiegato un po’ a fare lo step in MotoGP, ma dopo Aragon ha svoltato. In realtà si era visto che era già pronto per vincere, ma per un motivo o per l’altro non la portava a casa. È un ragazzo dolcissimo, ma quando entra nel box è estremamente determinato, basta guardare gli occhi e vedi una faccia diversa. Nel 2022 si giocherà il titolo”.
Infine una chiusura sulla MotoGP che ha perso Valentino Rossi: “E’ insostituibile, è un unicum, una persona sola che ha incarnato un insieme di talento, determinazione, orientamento al risultato estremo e simpatia. I due anni negativi di Rossi in Ducati? Oggi è una moto molto diversa, penso che sarebbe andato forte con questa. Se il Dottore farà dei test con noi o resterà fedele alla Yamaha? Questo lo decide Gigi Dall’Igna. Noi non conserviamo nessun rammarico, è stato un momento in cui non eravamo fatti l’uno per l’altra. Era una moto molto calata sulle aspettative di Stoner e difficile da interpretare per un pilota abituato a una moto più equilibrata”.