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Egonu si gode le vacanze, ma intanto anche grazie a lei l'Italia può "aprirsi" al futuro in tema di diritti

Mentre Paoletta si gode le vacanze in Madagascar col suo Leonardo, in Italia si torna a parlare di diritti dei bambini degli immigrati. Anche grazie ai suoi colpi da fuoriclasse.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Una vacanza senza pensieri, come da chissà quante estati non le capitava. Ma quella 2024 per Paola Egonu è davvero la più dolce delle belle stagioni: assieme al suo fidanzato Leonardo, che l’ha seguita anche durante l’avventura olimpica di Parigi, s’è concessa un viaggio in Madagascar, al mare e al sole di una delle terre più belle che il continente africano ha da offrire. E in quella terra che un po’ sente anche sua la bella e brava Paola ha ritrovato la sua essenza più profonda, godendosi finalmente un viaggio che non è stata la solita “evasione” dalla realtà, quanto piuttosto il giusto premio dopo tre mesi nei quali (assieme alle compagne di squadra) ha riscritto la storia della pallavolo italiana (e non solo).

La vicenda del murales e l’apertura di Tajani

Chissà se mentre si gode un po’ di sano relax, pronta a ricaricare le pile in vista di una stagione che si preannuncia piuttosto densa di impegni e di significati (col Vero Volley andrà alla caccia di Conegliano, che ha dominato l’ultima stagione vincendo tutti i titoli nazionali e pure la Champions, battendo in tre finali su 4 proprio Milano), sul suo telefono saranno comparse le solite triste notizie legate alla vicenda (stucchevole) del murales deturpato. L’ennesimo scempio di un popolo che evidentemente in alcuni suoi esagitati non merita di poter ammirare e annoverare tra le sue fila campionesse come Paola, che ormai s’è fatta la scorza dura dopo anni di insulti gratuiti ed episodi deprecabili.

Ma quanto avvenuto a Roma nei giorni scorsi ha smosso qualche coscienza anche in alto: il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, certo non rimasto indifferente, ne ha approfittato per provare a dare slancio a una possibile proposta per accelerare le pratiche di ottenimento della cittadinanza da parte di bambini italiani nati da genitori immigrati sul suolo italiano, dove vivono, studiano e sviluppano relazioni. “La forza del nostro Paese e il suo potenziale economico derivano dalla capacità di integrare le persone che vengono da fuori, e per questo ritengo che una grande apertura senza discussioni si etnia e razza è ciò che rende una nazione competitiva”.

Una legge da cambiare: un altro “miracolo” di Egonu?

Quanto accaduto con il deturpamento del murales “Italianità” potrebbe portare a una novità davvero rilevante nell’ambito del mondo legislativo italiano: deputati di Forza Italia sarebbero pronti a chiedere che l’ottenimento della cittadinanza possa avvenire ben prima dei 18 anni, come previsto oggi dalle normative vigenti. In passato si erano viste proposte che miravano a ottenere la cittadinanza già alla nascita (lo Ius Soli) o dopo che i bambini avessero effettuato almeno 5 anni di scuola dell’obbligo.

La Premier Meloni s’era detta disposta ad abbassare l’età per il riconoscimento a 16 anni, ritenendo non ricevibile la proposta di affidarla già alla nascita. Chissà però che, dopo aver portato l’Italia del volley sul tetto di Olimpia, a Egonu non riesca un’altra giocata clamorosa: portare l’Italia in una dimensione di progresso e modernità. Sarebbe un altro colpo da autentica fuoriclasse.

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