L’apprensione per Elia Viviani è stata più che giustificata, perché quanto stava accadendo non aveva nulla di rassicurante. Ed è quello che che si percepisce anche nelle sue parole, quelle frasi che ricostruiscono, tassello per tassello, che cosa è accaduto al corridore.
Il racconto di Elia Viviani: anomalia cardiaca
“Domenica scorsa, durante un allenamento in salita, il mio cuore è balzato a oltre 220 battiti – riporta l’agenzia ANSA – per una ventina di secondi. Mi sono spaventato e ho chiamato il dott. Corsetti, il medico che mi segue da oltre 10 anni. E’ un cardiologo e ha deciso di fare subito degli approfondimenti per capire le cause di questa aritmia strana. Sono stato sottoposto a ecocardiogramma, elettrocardiogramma e prova da sforzo, per poi essere ricoverato lunedì nell’ospedale universitario Torrette Lancisi di Ancora”.
Elia Viviani è un atleta, corre sulla bici e viene costantemente sottoposto a controlli e monitoraggi legati all’attività agonistica. Olimpionico dell’Otium a Rio de Janeiro nel 2016, fra i velocisti più quotati del panorama mondiale, Viviani ha confidato la natura del problema cardiaco che lo ha colpito e che lo ha costretto a essere sottoposto ad accertamenti.
Il momento della verità per Elia Viviani: cuore a 220 battiti
“Mi hanno sottoposto ad altri accertamenti e a una risonanza magnetica – il racconto del corridore veneto -. Il controllo finale oggi (mercoledì, ndr), con altri esami: si è provato a stimolare ancora questa strana aritmia, con successo. Il cuore è partito ancora a 220 battiti e a quel punto è stata effettuata un’ablazione. Ora sto bene, il problema sembra risolto. Ho un chip sotto la clavicola che registra quel che fa il cuore. Sono ottimista”.
Il programma, adesso, è da convalescente qual è il corridore: “Domani torno a casa mia, a Montecarlo, per riposarmi, capire quando e come ripartire: penso lo farò fra una quindicina di giorni. Il mio programma non cambia, prevedo di tronare all’UAE Tour, poi alla Tirreno-Adriatico e in vista delle classiche di primavera. La mia condizione era buona e sono determinato al riscatto, come prevedevo. Sono stati quattro giorni accelerati e confusi, ma necessari per accertare bene la cosa. Ora servono ottimismo e un buon recupero per ripartire”.
VIRGILIO SPORT