Reggiana, Triestina, Arezzo, Torino, Pescara e Cremonese sono solo alcune delle squadre nella lunghissima carriera di Elvis Abbruscato. Il gol nel sangue dalla C alla A, d’altronde, come molto spesso accade in questi casi, sono in particolar modo i numeri e le statistiche a parlare di chi come mestiere ha fatto l’attaccante, dati che aiutano a farsi un’idea chiara e precisa.
Dopo l’addio al calcio giocato, i riflettori si sono riaccesi su di lui, in qualità di allenatore. Tutto questo è avvenuto nel 2016, quando, dopo aver annunciato il suo ritiro, si è seduto praticamente subito sulla panchina del ViaEmilia. Nel suo cammino è stato tra l’altro anche vice-allenatore della Nazionale Italiana Under 18. La sua storia però è tutta da raccontare a cominciare dal suo percorso come attaccante di periferia con il nome di Presley, omaggio dei genitori al re del rock and roll.
- Abbruscato calciatore: gli inizi della carriera
- Abbruscato: la svolta all’Arezzo e la serie A con il Torino
- Abbruscato: il grave infortunio e i 100 gol in carriera
- Elvis Abbruscato un allenatore tutto da scoprire
- Elvis Abbruscato oggi: nel segno dei giovani
Abbruscato calciatore: gli inizi della carriera
Elvis Abbruscato è stato un attaccante che ha sempre detto la sua in area di rigore. La sua principale caratteristica è stata l’essere in grado di fare sia la prima che la seconda punta. Un calciatore bravo nel muoversi tra le linee, grazie alla sua rapidità e alla sua velocità, ma abile anche nel gioco aereo, nel fare sponda e nel far salire la squadra. Insomma, Elvis Abbruscato è stato una punta in grado di svariare su tutto il fronte dell’attacco e in grado di calciare con entrambi i piedi, caratteristiche mostrate fin dalla sua prima esperienza nel calcio.
Nato il 14 aprile 1981, Abbruscato ha mosso i primi passi nel Bismantova per poi passare quasi subito alla Reggiana. Ha esordito in Serie B proprio con i granata il 6 marzo 1999 nel match contro il Lecce, subentrando a Giovanni Orfei a soli 4 minuti dal termine. Due presenze bastano per attirare le attenzioni del Verona che l’anno successivo lo acquista per poi girarlo in prestito al Livorno. Con i toscani sono dodici le presenze tra campionato di serie C1 e Coppa Italia ed è proprio durante questa stagione che arriva la sua prima rete da professionista contro l’Arezzo. Nel Verona però non c’è spazio e arriva la seconda annata in prestito, questa volta però per Elvis Abbruscato c’è la Triestina in serie C. Con gli Alabardati le occasioni per farsi notare sono decisamente di più e alla fine della stagione saranno 25 le presenze in campionato condite da 5 gol.
Abbruscato: la svolta all’Arezzo e la serie A con il Torino
La svolta per l’attaccante emiliano arriva nella stagione 2003-2004, quando a puntare su di lui è l’Arezzo, che all’epoca militava in Serie C1. Elvis Abbruscato esplode come bomber di razza, mette a segno 20 reti in 39 presenze e conquista con i toscani la promozione in serie B e la Supercoppa di Serie C: la sua prima annata è da incorniciare e ovviamente anche in cadetteria guida l’attacco della squadra. Il salto di categoria non incide nel rendimento di Abbruscato che nella stagione 2004-2005 realizza 13 gol in 44 presenze.
Il legame con l’Arezzo diventa significativo quando Elvis indossa la fascia da capitano e nell’annata successiva raggiunge nuovamente la doppia cifra con 10 gol fino all’addio nella sessione invernale di calciomercato. Infatti le grandi prestazioni con la squadra toscana spingono il Torino a puntare sull’attaccante che arriva così in maglia granata in prestito con diritto di riscatto. L’obiettivo è la promozione e in pochi mesi Abbruscato lascia il segno con 5 gol in 18 partite, la prima rete arriva l’11 febbraio ma è a giugno che Elvis sigla la marcatura più importante. Nella finale playoff contro il Mantova, l’attaccante realizza il gol del 4 a 2, accorciando le distanze e ponendo le basi per la rimonta avvenuta nella gara di ritorno dove il Torino ribalta il risultato e con il 3 a 1 finale torna in serie A.
Il riscatto di Abbruscato è una formalità per l’apporto dato in cadetteria e così il 10 settembre 2006 debutta da titolare in Serie A nel match contro il Parma. L’impatto con la massima serie però non è dei migliori e il cambio in panchina alla vigilia del campionato tra De Biasi e Zaccheroni non aiutò i granata a trovare la quadra. Dopo qualche mese in chiaroscuro, Elvis Abbruscato mette a segno il suo primo gol in serie A il 28 gennaio 2007 con l’Udinese. Nella stessa partita firma anche la sua prima doppietta per il 2 a 0 finale che porta la vittoria ai granata. Alla fine della stagione, nonostante la salvezza e le 29 presenze, l’attaccante nato a Reggio Emilia non viene confermato e così decide di accettare l’offerta del Lecce che in comproprietà mette le mani su Abbruscato. Dai suoi gol la società spera di ottenere la promozione in serie A.
Abbruscato: il grave infortunio e i 100 gol in carriera
È una stagione da incorniciare per l’attaccante che trascina i salentini alla promozione in massima serie grazie ai 14 gol realizzati tra campionato e play-off. Anche in questo caso Elvis è decisivo a tal punto da convincere il Torino a puntare nuovamente su di lui. La società granata offre di più per riscattare nuovamente il calciatore e averlo in rosa accanto a Amoruso, Bianchi, Stellone e Ventola.
Gli spazi sono pochi ma a fermare ogni ambizione arriva la sfortuna: il 30 novembre del 2008, Abbruscato riporta la frattura pluriframmentaria e scomposta del perone destro che decreta la fine della stagione con netto anticipo. La stagione successiva passa in prestito al Chievo senza lasciare il segno poi approda al Vicenza dove ritrova brillantezza e fiducia. Nella stagione 2010-2011 scende in campo 42 volte e realizza 19 gol, l’anno successivo sono 13 i gol. Il 5 novembre 2011, in particolare, sigla due traguardi importanti per la sua carriera: la prima tripletta e quota 100 gol.
Il biennio a Vicenza, a sorpresa, permette a Elvis Abbruscato di ritornare di nuovo in serie A. A puntare sull’attaccante è il Pescara dove però non replica i numeri delle precedenti stagioni. Dopo un solo anno scende di due categorie e passa alla Cremonese, i sei gol non bastano e passa alla Feralpi Salò dove si fa notare per una tripletta al Pordenone. Nella stagione 2015-2016 Abbruscato veste la maglia del Fiorenzuola ma dopo un solo mese e tre presenze chiude la sua esperienza e a febbraio 2016 annuncia la decisione di ritirarsi dal calcio giocato e di appendere gli scarpini al chiodo, diventando l’allenatore del ViaEmilia, squadra reggiana di Seconda Categoria, per la quale è stato comunque tesserato anche come giocatore.
È l’inizio di un nuovo capitolo della sua vita non poco importante e senza alcun dubbio tutto da raccontare. La carriera da calciatore di Abbruscato si chiude così con 433 partite, 123 gol realizzati e 18 assist. Un gol ogni 243 minuti per un attaccante spesso sottovalutato ma che ha saputo interpretare al meglio il suo ruolo con il rimpianto di non aver avuto la giusta occasione per imporsi anche nella massima serie.
Elvis Abbruscato un allenatore tutto da scoprire
La prima vera e propria avventura da allenatore arriva il 19 luglio del 2016, quando Elvis Abbruscato guida la formazione Berretti dell’Arezzo. Primi passi mossi quindi con e per i giovani in una piazza dove lo ricordano ancora per le sue stagioni da bomber di razza in un triennio mai più replicato. Nella stagione successiva, Abbruscato diventa il vice di Claudio Bellucci sulla panchina della prima squadra, ruolo confermato anche durante l’incarico e l’era di Massimo Pavanel. In tutto sono 38 le partite dove ha ricoperto questo ruolo. Ad agosto 2018 viene scelto come vice-allenatore della nazionale italiana Under-18 prima accanto a Daniele Franceschini e poi con Alberto Bollini. L’anno dopo passa all’Italia Under 20 insieme a Bernardo Corradi e nuovamente con Franceschini.
Nel luglio 2021 la vita pare quasi voler chiudere il suo cerchio iniziato molti anni prima, visto che ha cominciato a guidare la formazione Primavera della Reggiana, società dove ha mosso i suoi primi passi da calciatore e per la quale ha ricoperto anche il ruolo di coordinatore tecnico dell’attività agonistica delle formazioni giovanili. Nemmeno a dirlo, ancora i giovani nel suo percorso e nella sua strada.
Venticinque le partite da allenatore della Reggiana Primavera, prima di cambiare club. Il resto è storia recente ed è storia di un Abbruscato che è l’allenatore della Primavera del Mantova. I lombardi si trovano nel girone A della Primavera 4. La determinazione non è mai mancata fin dalla sua prima panchina così come quando era un calciatore e sgomitava per farsi valere in area di rigore, diventando l’incubo di molte difese.
Elvis Abbruscato oggi: nel segno dei giovani
Ma che cosa si può dire dell’Elvis Abbruscato di oggi? Sicuramente, a 41 anni, la sua crescita da allenatore sta avvenendo a piccoli passi e senza fretta. Lavorare in Primavera e con i giovani è per lui la migliore delle gavette possibili. E sono comunque proprio i giovani a esser sempre e comunque in cima ai suoi pensieri. L’ha dimostrato anche in una recente intervista, rilasciata ai microfoni de Il Corriere dello Sport, dove ha voluto elogiare i due gioielli del Lecce, ossia Colombo e Baschirotto, per quanto quest’ultimo non sia più giovanissimo ma sia, stando alle parole dell’ex Arezzo, un vero e proprio modello ed esempio da seguire.
A proposito di credo e di idee, il buon Elvis ha riempito di elogi Baroni, attuale allenatore del Lecce, facendo capire come possa anche ispirarsi a lui, soprattutto dal punto di vista tattico, ma anche di costruzione del gruppo. Il modulo di base dei salentini è un 4-3-3, che può diventare 4-2-3-1 in base agli interpreti, agli avversari che si hanno di fronte e anche all’evoluzione della singola partita. La certezza è rappresentata dalla difesa a quattro, dove i due centrali pensano solo a difendere, specializzandosi nella marcatura a uomo, e difficilmente partecipano alla fase di impostazione. La costruzione dal basso per l’appunto parte dai terzini, registi e pedine fondamentali nelle azioni di squadra. Importante anche il compito del centrocampo, con le mezzali che partecipano alla manovra e che hanno un ruolo fondamentale nelle transazioni positive.
Insomma, tutte disquisizioni meramente e puramente tattiche. In realtà la curiosità di vedere Abbruscato all’opera in una panchina di prima squadra non può che essere tantissima. E chissà che questo non possa davvero accadere e a breve. Intanto la sua esperienza da calciatore e allenatore lo ha portato a creare la prima piattaforma per la gestione di una squadra, della formazione e delle relazioni tra allenatore, giocatore, staff e dirigenti. L’app si chiama BeCoach e permette di analizzare attraverso determinati algoritmi l’andamento cognitivo della squadra. Contribuisce quindi a creare il giusto clima nello spogliatoio, così come il contesto per sviluppare il talento di ogni singolo atleta.
Elvis Abbruscato ricopre il ruolo di CEO e su Linkedin spesso scrive le sue idee sul calcio e sul ruolo dell’allenatore, in particolare ritiene che i mister debbano fare un passo indietro e fare in modo che la scena venga presa dai calciatori. Abbruscato vede gli allenatori “come “Direttori D’orchestra”, capaci di fare scelte di modelli di gioco (e oggi devi conoscerli tutti), capire l’andamento, dare il tempo e creare dinamiche armoniche e saper esaltare i solisti senza dimenticare il coro”.