Fino a non molti mesi fa erano in molti a considerarlo una sorta di ‘oggetto misterioso’, tanto che in inverno si era parlato a lungo di un suo possibile trasferimento, oggi invece Christian Eriksen è visto come uno degli uomini che hanno consentito all’Inter di fare lo scatto decisivo verso la conquista dello Scudetto.
Dopo tanta panchina, il campione danese ha infatti trovato una collocazione nel centrocampo nerazzurro e con il suo inserimento nello scacchiere tattico la manovra offensiva della compagine guidata da Antonio Conte ha trovato maggiore fluidità.
Eriksen, in un’intervista rilasciata a ‘La Gazzetta dello Sport’, ha spiegato come per lui quanto fatto negli ultimi mesi non rappresenti una rivincita: “Non ho rivincite da prendere contro nessuno. Io gioco soltanto a calcio: a volte va bene e altre male. Poi questo sport cambia velocemente, praticamente ogni settimana. Sei mesi fa vivevo una certa situazione, ma ora abbiamo vinto un trofeo e posso solo dire di essere molto felice di stare all’Inter”.
Vincendo lo Scudetto, l’Inter ha messo fine all’egemonia della Juventus: “Questo scudetto era difficile da raggiungere e invece ce l’abbiamo fatta a 4 giornate dalla fine: questo è un buon punto di partenza… Ora possiamo continuare e costruire un ciclo. Vincere nove scudetti di fila sarà difficile, ma proveremo a costruire qualcosa di bello, vediamo cosa accadrà”.
Secondo Eriksen è importante che Conte resti alla guida dell’Inter: “Conte è importantissimo per tutti, anche per il modo in cui giochiamo. Seguiamo alla lettera le sue indicazioni e in campo si vede. Siamo tutti felici di aver vinto con lui. Ma la sua permanenza non è una mia decisione: dipende da lui e dal club”.
Il centrocampista danese ha spiegato cosa è cambiato rispetto ai primi mesi nei quali ha fatto tanta panchina: “Io sono arrivato con la mente aperta per imparare. Quello che non ho capito all’inizio è che dovevo seguire sempre il sistema di Conte. Che dovevo eseguire e ricordare tutte le giocate che lui aveva preparato per la squadra. In precedenza, ero più abituato all’intuito, ero libero di prendere decisioni in un secondo in base a quello che vedevo. Invece col mister c’è sempre un piano generale da seguire. Bisogna essere preparati, sapere sempre dove sono i compagni e dove possono spostarsi. Ho dovuto imparare tutto questo, adattarmi a un ritmo diverso, poi a gennaio ci siamo parlati e ho iniziato a giocare di più e a dimostrare che ero capace”.
Eriksen ha svelato di essere stato vicino ad essere fuori dal progetto Inter: “Sei mesi fa potevo essere considerato fuori, è vero, ma ora è cambiato tutto. Nessuno può prevedere il futuro, ma sono contento di restare qui e di avere uno scudetto sul petto”.