Ai microfoni de Il Messaggero, Sven-Göran Eriksson è tornato a parlare della scomparsa di Sinisa Mihajlovic: “Sarà impossibile dimenticarlo, è uno dei giorni più tristi della mia vita perché Sinisa non si meritava questo destino. Era un grande giocatore e un grande uomo, non doveva morire a 53 anni, così presto. Non è giusto”.
“Ha fatto una buona carriera da tecnico e non era finita, doveva continuare ancora a lungo. Purtroppo, il destino è stato crudele, anzi spietato. Io ero convinto che sarebbe guarito e che, prima o poi, lo avrei rivisto sulla panchina della Lazio. Era il suo sogno, era anche il mio sogno“, ha concluso Eriksson.