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Eriksson, standing ovation al Gala dello Sport svedese: "Mi fate piangere"

La battaglia contro un male incurabile e l'affetto di tifosi ed appassionati, passando per i messaggi di campioni come John Terry e Wayne Rooney

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Pietro De Conciliis

Pietro De Conciliis

Giornalista

Giornalista pubblicista e speaker radiofonico, per Virgilio Sport si occupa di calcio con uno sguardo attento e competente sui campionati di Serie B e Serie C

Sono giorni incredibili per Sven-Goran Eriksson, nonostante la terribile malattia che è costretto a combattere. Attestati di stima e affetto incondizionato da parte di tutto il mondo dello sport, che ha apprezzato nel corso degli anni l’umanità, l’eleganza e le qualità tecniche dell’allenatore, protagonista anche al Gala dello Sport svedese. Non sono mancati, anche qui, momenti di grande commozione ed emozione.

Tutti in piedi per Sven-Goran Eriksson

Non ce l’ha fatta Sven-Goran Eriksson a trattenere le lacrime al Gala dello Sport, organizzato in Svezia nella splendida cornice della Friends Arena di Stoccolma. Icona del calcio e dello sport svedese, ha vissuto momenti magici in ogni Paese in cui è riuscito a lasciare il segno. Dalla Svezia all’Italia, con Lazio, Roma e Sampdoria, fino ad arrivare alla nazionale dei “Tre Leoni”.

Nella sua prima uscita pubblica, dopo aver rivelato di essere alle prese con un male incurabile, curiosi ed appassionati hanno deciso di tributargli una fragorosa standing ovation, che ha inevitabilmente commosso il 75enne, travolto da una valanga di affetto e di amore. Duemila persone in piedi per lui, ad applaudire per circa un minuto. Un momento magico, straordinariamente simbolico.

Mi fate piangere. Grazie mille a tutti. Non credo di meritare tutto questo riconoscimento, ma grazie. È troppo. Grazie di tutto. Non ho altro da dire.

I messaggi di Terry e Rooney per Eriksson

Tra i tanti videomessaggi trasmessi nel corso della serata, hanno colpito particolarmente le parole di John Terry e Wayne Rooney, campioni che hanno recentemente lasciato il calcio giocato, ma che hanno conosciuto Sven-Goran Eriksson ai tempi della nazionale inglese. “Tutti ti amano, – ha ribadito l’ex difensore del Chelsea – voglio ringraziarti per avermi dato la possibilità di debuttare in Inghilterra molto tempo fa”.

“Grazie per tutto l’aiuto e per i consigli”, ha detto il fantasista che ha fatto la storia del Manchester United, vestendo i panni del leader anche in nazionale. Del resto, Eriksson è sempre stato questo: una sorta di secondo padre per tanti calciatori, un consigliere autentico e un uomo vero. Se non hai queste caratteristiche umane, prima ancora che tecniche, difficilmente rimani a lungo nel cuore della gente.

Eriksson e la malattia: come sta oggi l’allenatore

Sven-Goran Eriksson ha letteralmente sconvolto il mondo del calcio, rivelando di essere affetto da un tumore al pancreas, giunto ad uno stadio terribilmente avanzato. Si tratta dello stesso male che ha portato via Gianluca Vialli poco più di un anno fa, al termine di un lungo ed estenuante calvario, vissuto con estrema dignità.

È quanto sta facendo lo stesso allenatore svedese, che non ha nessuna intenzione di “sedersi a casa a lamentarsi della sfortuna”. Ora, è necessario vivere al massimo ogni momento, nutrendosi dell’entusiasmo e dell’affetto della gente, senza dimenticare l’amara realtà. Le sue condizioni restano stabili, nonostante alcune evidenti difficoltà, ma vicinanza e solidarietà non possono che rappresentare energie positive in un momento di tale sconforto.

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