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Esclusiva Marco Liorni: Ilary e l'Eredità di Totti, Falcao il 'pacco' che non avrei mai voluto aprire

Un trascorso da tifoso giallorosso, il 'derby' del cuore con Napoli, lo scudetto azzurro e il giudizio di Marco Liorni su 'Unica' di Ilary Blasi

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Dario Santoro

Dario Santoro

Giornalista

Scrive, commenta, racconta lo sport in tutte le sfaccettature. Tocca l'apice quando ha modo di concentrarsi sule interviste ai grandi protagonisti

Era l’uomo dietro la porta negli anni d’oro del Grande Fratello, quando accoglieva gli eliminati dalla “casa”. E’ stata la presenza quotidiana in Rai ne “la Vita in diretta”, ha riportato al grande successo “Reazione a catena”, registrato negli studi di Napoli dove è amatissimo, facendo toccare punti record di share (28% e +10% sui diretti competitor) e dal 2 gennaio sarà il nuovo volto de “L’Eredità”, il game-show più longevo della tv e il più amato dagli Italiani. Ma più che baby prodigio di Canale 5 o talento affermato Rai, Marco Liorni è, è sempre stato e sempre sarà romanista nell’anima. Un passato da ultrà in curva Sud, tra qualche scontro con la polizia e i fumogeni allo stadio, un amore sconfinato per Totti e la ‘Maggica’, un presente tutto da vivere come rivela in esclusiva per Virgilio sport.

Marco Liorni racconta i suoi trascorsi da tifoso romanista

Marco Liorni, un personaggio quasi istituzionale, dai modi garbati e grandi sorrisi rassicuranti. Ma in una precedente vita la potremmo definire una ‘belva’ da stadio…?
“ride… (ndr). Andavo al commando ultrà in curva sud, a volte facevo dei cori anche un po’ pesantucci… Il momento che ricordo con più passione fu la finale della Roma con il Liverpool. La finale fu infelice ma lo stadio Olimpico quella sera straripava di gente, per avere i biglietti di quella partita facemmo delle file interminabili, non come adesso tutto computerizzato. Disordini, lacrimogeni, calci nel sedere da parte degli steward. Oggi ci rido sopra…”.

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Falcao era il suo idolo, si sentì tradito da quel calcio di rigore non battuto? Un po’ come un ‘pacco’ che non avrebbe mai voluto aprire…?
“Era assolutamente il mio idolo, mi dispiacque tanto. Battere i rigori è sempre difficile, non è un fatto solo tecnico. In quel momento non se la sentiva di calciare. Mancò di personalità, dopo tanti discorsi da leader nell’anno dello scudetto. Falcao nei momenti difficili fu anche bravo a compattare la squadra e la tifoseria. Ma in quella finale la colpa della sconfitta non fu unicamente sua. Anche Conti e Graziani, due campioni del mondo, hanno sbagliato i rigori.”

Roma-Napoli: il ‘derby’ di Marco Liorni, con metà sangue azzurro

In vista di sabato, per la Roma c’è il Napoli: il derby di Marco Liorni che per sei mesi all’anno registra Reazione a Catena negli studi televisivi RAI di Viale Marconi a Fuorigrotta.
“Con Napoli è un amore assolutamente ricambiato, ci passo tantissimo tempo e dal lunedì al venerdì sono fisso lì. A volte quando riesco ci resto anche sabato e domenica. Ho anche sangue napoletano, con mio nonno originario di Pozzuoli. Ricordo che andavo a trovarlo nei suoi uffici di spedizioniere al porto. Sono legatissimo a Napoli. So che non c’è più un gemellaggio tra tifoserie, purtroppo. Sono assolutamente romanista nel derby del Sud ma nelle altre partite mi piace molto guardare il Napoli.”

Come ha vissuto lo scudetto del Napoli nei mesi in cui era a ‘Reazione a Catena’?
“Ricordo tutto benissimo: dai palazzi tinti d’azzurro all’enorme trasporto della gente per lo scudetto, contagioso e coinvolgente. Striscioni, festeggiamenti, bandiere. Tutte azzurre. Ora bisogna guardare avanti ma sono fiero di essere nel cuore dei Napoletani.”

Osimhen e Kvara. La potremmo definire una coppia da ‘intesa vincente’?
“Esattamente così, il loro linguaggio riesce ad esprimersi anche attraverso un semplice sguardo. Da quello nascono giocate anche senza parlare. Non parlano la stessa lingua ma in campo è come se si conoscessero a memoria. Analogamente ricordo anche Bruno Conti, Claudio Sala, Causio, oppure Gervinho nella Roma più recente. Tutti giocatori di fantasia, il calcio che illumina. Non sono per un calcio eccessivamente geometrico.”

Il racconto di Marco Liorni sull’amore per Francesco Totti

Che ‘eredità’ le ha lasciato Francesco Totti?
“L’eredità che ha lasciato è un modo di intendere la partecipazione alla propria squadra del cuore. Credo che questo aspetto stia proseguendo un po’ con Mourinho, sebbene con grandi differenze. Una tifoseria come quella romana ha sperimentato con Totti cosa abbia voluto dire vivere in modo quasi umano il sentimento romantico nel calcio, un amore a vita. Come quello più viscerale che si può avere in una coppia. I Romani si sentivano rappresentati da Francesco Totti, il suo addio al calcio ha stordito il pubblico giallorosso per tanti anni. Con Mourinho il popolo romanista sta dentro un altro tipo di sogno, diverso da quello di Totti ma comunque viscerale.”

Il giudizio di Marco Liorni sul prodotto tv ‘Unica’ di Ilary Blasi

Lei che conosce il modo di raccontare le storie, dai suoi inizi al Grande Fratello, come considera l’apertura mediatica di Ilary Blasi nella realizzazione del suo docufilm ‘Unica’?
“Il legame citato tra il racconto delle storie, il Grande Fratello e Ilary Blasi mi piace molto: la stessa Ilary ha condotto per anni quel tipo di format. Oggi viviamo in una società in stile GF se pensiamo a Shakira che ha creato canzoni per raccontare i tradimenti subiti. C’è un modo di condividere determinate faccende che un tempo non c’era. Alcune cose dovrebbero rimanere all’interno di una coppia. Ad esempio io ritengo di dover vivere le faccende personali in modo riservato, non sono per quel tipo di apertura. Non penso che vada fatta ma capisco gli aspetti commerciali e di immagine.”

Cosa ne pensa della realizzazione del prodotto del docufilm ‘Unica’?
“Gli aspetti intimi, i più intimi della coppia, riguardano la coppia e molti particolari narrati secondo me stonavano. Ma come realizzazione del prodotto televisivo tra regia e costruzione l’ho apprezzato molto, davvero molto. Da una semplice intervista ho notato come il senso di vuoto attorno ad Ilary era impressionante: sola in un grandissimo ambiente, lei sola al centro e con le luci puntate addosso. I filmati inediti e le riprese in giro per il territorio le ho apprezzate particolarmente. In quel genere hanno fatto un ottimo lavoro”.

Il personaggio dell’anno secondo Marco Liorni
Ho apprezzato molto Mauro Coruzzi, ovvero Platinette: dopo l’ictus ha mostrato grande resilienza ed energia. Davvero un bell’esempio. Come personaggio sportivo dico assolutamente Sinner: non solo perché è un campione ma per come vive il successo e per quello che comunica!

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