Colpo di scena nelle indagini sulle cause che hanno determinato l’incidente stradale nei pressi di Cernadilla (Zamora), in cui hanno perso la vita l’ex stella del Liverpool Diogo Jota (28 anni) e suo fratello André Silva, (25 anni, giocatore del Penafiel). Due testimoni del disastro contraddicono la perizia della Guardia Civil, secondo cui “tutto fa pensare a una velocità eccessiva rispetto al limite autorizzato”.
- Eccesso di velocità o no?
- Il filmato che contraddice la versione ufficiale
- Le testimonianze dei camionisti
Eccesso di velocità o no?
Secondo quanto riportato dai media portoghesi, il veicolo del portoghese, una Lamborghini Huracán presa a noleggio , sarebbe uscito di strada prima di prendere fuoco, come riferito dalla Guardia Civil il giorno dopo l’incidente. Diogo Jota , che aveva sposato la sua compagna di lunga data e madre dei suoi tre figli undici giorni prima dell’incidente, stava pianificando di raggiungere Liverpool in traghetto da Santander quando è rimasto vittima dell’incidente. Secondo quanto riportato dai media, gli era stato sconsigliato di volare a causa di un recente intervento chirurgico ai polmoni.
Tutti i segnali indicavano una “velocità eccessiva”, aveva annunciato martedì la Guardia Civil. La perizia medico-legale è ancora “in corso” e analizzerà in particolare “i segni lasciati” da una ruota del veicolo, ma “tutto indica una velocità eccessiva rispetto al limite autorizzato”.
Il filmato che contraddice la versione ufficiale
Le immagini dell’auto in fiamme erano circolate sui social ed ora è uscito allo scoperto l’autore. Si tratta di un autotrasportatore che viaggiava sulla A-52, nei pressi di Palacios de Sanabria, José Azevedo, che ha voluto innanzitutto smentire tutti coloro i quali lo hanno accusato di aver preferito registrare un filmato piuttosto che provare ad aiutare le vittime dell’incidente.
Le testimonianze dei camionisti
L’uomo infatti ha spiegato quanto accaduto: “Sono stato io a filmare. Ho le prove. Mi sono fermato, ho preso l’estintore e ho cercato di aiutare. Per via dell’impatto non c’era assolutamente niente da fare. Nulla”. Il passaggio più importante però è quello relativo all’andatura della Lamborghini Huracan presa a noleggio su cui viaggiavano Jota e Silva: “Io ho la coscienza pulita. So quello che ho visto. Sono passati accanto a me tranquilli, senza eccessi di velocità. Senza eccessi di velocità.
Sono stato io stesso a mandare il video alla CMTV perché avevo cominciato a sentire delle assurdità. La famiglia ha la mia parola che non stavano andando troppo veloce. Ho visto marca e colore dell’auto quando mi hanno superato. Guidavano con molta calma. Percorro quella strada tutti i giorni, dal lunedì al sabato. So che strada è e ho visto cose davvero oltraggiose da altre auto, ma stavano guidando con molta calma. Era buio e, nonostante ciò, ho potuto vedere perfettamente la marca e il colore del veicolo. Poi, purtroppo, è finita con la collisione.”
Anche un altro conducente di camion ha visto la Lamborghini Huracán sbandare sulla A-52, ovvero José Aleixo Duarte, che ha dichiarato a CM, stampa portoghese, di aver assistito e di aver filmato l’incidente. Anche quest’ultimo ha provato a spegnere le fiamme, rendendosi conto amaramente che non c’era più possibilità di salvare le due persone all’interno. Quella strada viene considerata un po’ maledetta e molto pericolosa. Scarsa visibilità e buche sono state la causa di tantissimi incidenti negli ultimi anni.