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Eurolega, un compleanno da favola per l'Olimpia: schianta il Maccabi (107-74) e vede la zona play-off

La 36enne ala azzurra, svincolata, non pensa alla serie A con Olimpia o Sassari ma vuol restare negli States dopo l'ultima esperienza a Milwaukee

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Da quando è arrivato il 2025, la certezza è una sola e soltanto: l’Olimpia Milano nell’anno nuovo sa solo vincere, e dopo le vittorie esterne di Villeurbanne e Pistoia ne arriva un’altra pesante, in casa del Maccabi (pur giocando a Belgrado per ovvii motivi legati al conflitto israelo-palestinese), con la formazione di casa che deraglia completamente affogando in un dato che a livello Eurolega non s’era mai visto prima. Perché il Maccabi ha chiuso la partita con una sola tripla andata a bersaglio, peraltro arrivata nell’ultimo minuto di partita dopo ben 20 tentativi andati a vuoto. E così facendo per Milano è stato un gioco da ragazzi prendere il largo dopo l’intervallo lungo, ipotecando la via che conduceva all’11esima vittoria europea della stagione (su 20 gare disputate).

Maccabi spara a salve, l’Olimpia ha solo cecchini

Bisognerebbe però ricordare al mondo intero che l’Olimpia è uscita dai blocchi di Eurolega con un “drammatico” 3-6 a inizio torneo per capire quanto l’orizzonte sia mutato, adesso che i numeri raccontato di un 8-3 nelle ultime 11 giornate, peraltro fortemente “viziato” dalle due sconfitte casalinghe contro Olympiakos e Bayern per un solo punto.

La linea di galleggiamento però è tornato al di sotto della soglia d’allarme, e questo perché Milano ormai è veramente diventata una squadra da corsa. Anche a Belgrado se n’è avuta conferma, benché la serataccia dall’arco del Maccabi in qualche modo una mano l’ha data: avanti di 7 lunghezze a metà partita, nel secondo tempo l’EA7 Exchange ha letteralmente dominato, trovando continuità soprattutto in area ma colpendo forte anche dalla linea de tre punti, dove le percentuali hanno superato abbondantemente il 40%.

Milano poi una sentenza lo è stata dalla lunetta, mandando a segno 25 dei 26 tiri tentati. Insomma, una serata perfetta dove l’orchestra l’ha diretta un sontuoso Shavon Shields da 18 punti (4/5 da tre), con LeDay (che era in dubbio prima del match: 17 punti con 5/5 in area e 7/7 dalla lunetta) e il solito Mirotic (17 punti, pur senza mai trovare la retina dall’arco) a banchettare nel cuore dell’indifesa retroguardia avversaria. A conti fatti non c’è stato neppure da dannarsi troppo l’anima: il Maccabi è imploso dopo essere riemerso dagli spogliatoi, subendo 62 punti tra terzo e quarto periodo.

Play-off ora più vicini. E arriva un doppio turno al Forum

Il 107-74 finale è il risultato più rotondo ottenuto dall’Olimpia nell’annata corrente. Ma è anche un monito per il resto del continente: la zona play-in ormai non basta più ai ragazzi di Messina, che sanno perfettamente di avere in mano tutte le carte per provare a spingersi oltre e qualificarsi direttamente ai play-off (servirà arrivare tra le prime 6: in pratica resta una sola partita “reale” di distanza da chi sta sopra).

E la prossima settimana, con il doppio turno casalingo (martedì 14 con l’Alba Berlino, giovedì 16 con il Partizan Belgrado), si potrebbe salire ancora. Intanto però il regalo di compleanno Milano se l’è fatto decisamente bello: un regalo per se stessa e anche per il grande coach Dan Peterson, nato 89 anni fa proprio come il sodalizio col quale ha scritto pagine di storia, e che in TV stasera si sarà goduto lo spettacolo.

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